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«Recentemente alcune persone, sottoposte a violenza attraverso minacce di vita ed estorsione, a Locri prima e ora a Bovalino, hanno avuto fiducia nello Stato ed hanno denunciato tale violenza. È un gesto che la comunità cristiana deve accogliere come segno di speranza per la Locride». È quanto scrive, in una lettera pastorale inviata alle parrocchie, il vescovo di Locri-Gerace, mons. Giuseppe Fiorini Morosini. «Dobbiamo, pertanto, lodare – prosegue la lettera – il coraggio di queste persone, ringraziarle e star loro vicino in ogni modo. Animati dall’esempio di quanti hanno già denunciato la violenza subita, esorto e sollecito quanti sul nostro territorio subiscono la stessa violenza, ad avere coraggio e a denunciare i soprusi ai quali sono sottoposti. Quanto più si allarga la cerchia di chi denuncia, tanto più si rendono impotenti coloro i quali hanno scelto la via dell’illegalità e della sopraffazione. A quanti praticano la violenza voglio ricordare che dovranno rendere conto a Dio del male che fanno con le minacce, con gli attentati, con l’usura, con le estorsioni». «A chi crede veramente in Dio – riporta ancora il testo della lettera – non si addice un comportamento di violenza e di sopraffazione. Se tornate sui vostri passi, tutti ne trarremo vantaggio: voi per primi e i vostri figli, per i quali siamo tristi vedendo come bruciano la loro vita con gesti insani, consumando i loro anni più belli nel carcere. Se così sarà, la Locride tornerà ad essere terra serena e pacifica. Mi rivolgo anche alle istituzioni dello Stato chiedendo di non abbassare il livello di guardia sul nostro territorio e di saper proteggere coloro i quali rischiano per dimostrare fiducia nello Stato».
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