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POTENZA – Sarà operato sabato all’Ospedale San Carlo di Potenza, il piccolo Said di soli due anni che il 31 dicembre era giunto in Basilicata dall’Afganistan.
Affetto da una grave malformazione cardiaca, il piccolo era di attesa delle cure necessarie per un miglioramento delle sue condizioni, che fortunatamente sono risultate meno gravi di quanto in un primo momento diagnosticato.
Grande, quindi, l’attesa per l’operazione che potrebbe restituire una nuova vita al piccolo Said, e una grande speranza alla sua famiglia.
Ad attenderlo anche la comunità di San Chirico Raparo che il bimbo, una volta completate le sue cure presso la struttura ospedaliera del San Carlo, visiterà per ringraziare la Pubblica Assistenza del Raparo, associazione di volontariato che ha garantito la propria assistenza e il dott. Carlo Carlucci, l’ufficiale militare che per primo ha visitato Said in Afganistan e avviato le pratiche per garantire la possibilità al bambino di sperare in una nuova vita.
Un risultato che come nelle altre occasioni è il frutto della collaborazione tra più enti ed associazioni, a partire dalla task force della Guardia di Finanza dell’Afganistan, dall’aeronautica militare che si è occupata del trasporto, della Regione Basilicata che si carica delle spese sanitarie, del Comitato Provinciale della Croce Rossa che ha garantito la propria assistenza e l’ambulanza per il trasporto del piccolo Said, della Caritas Diocesana di Potenza e dell’associazione di volontariato Pubblica Assistenza del Raparo di San Chirico Raparo che da tempo si è occupata di progetti similari.
E non si perde la speranza anche per il secondo bambino che doveva essere ospitato presso la struttura ma che le forze dell’ordine non riescono a rintracciare.
Si tratta di Sharaf, un bimbo di undici anni, anch’egli visitato dal dottor Carlucci presso la sede del contingente italiano di Herat.
Un quadro clinico più grave che necessiterebbe di un intervento repentino per offrire una possibilità di guarigione al piccole cuore, anche in questo caso affetto da una malformazione cardiaca.
Le pratiche avviate dallo stesso dottore il 12 giugno 2009 avevano garantito la possibilità anche per Sharaf di essere curato presso l’Ospedale San Carlo di Potenza ma nel frattempo si sono perse le tracce del bambino con un consequenziale ritardo sul suo arrivo in Italia.
Non resta che sperare in un bel regalo di inizio anno che possa offrire a Sharaf la possibilità di beneficiare di questa seconda occasione offertagli dalla vita e dalle persone che credono nella possibilità di fare del bene con la propria professionalità.
Francesca Gresia
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