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di ANDREA BUONAIUTO
Il Melfi
“Cosa mi combini Melfi?”. Strano destino per la squadra di Rodolfi. Campagna acquisti di spessore, un potenziamento oculato, uomini giusti al posto giusto ed entusiasmo all’albeggiare del torneo. Carte decisamente in regola, a quanto pare, per un buon campionato. Evidentemente no per i quattro esperti della categoria. Quattro tecnici dal pedigree importante; quattro personaggi che conoscono bene la categoria, pregi, difetti ed ambizioni delle squadre. Chiancone, Ferazzoli, Cioffi e Specchia. Un poker d’assi che non si sottrae a “fare” le carte a questo campionato. E di carne a fuoco non ne manca. C’è il Melfi con i suoi guai di bassa classifica. Il bilancio di fine anno lascia spazio a pochi dubbi: due punti nelle ultime sette gare sanno di crisi. Una crisi che, tuttavia, può essere ampiamente superata grazie allo spessore tecnico di squadra. Chiancone non crede ad un calo atletico ed avverte: “Attenzione, perché nel giro di pochi punti ci possono essere tanto i confini dei play-off, quanto quelli dei play-out”. Guardarsi le spalle, poi magari pensare al riscatto in classifica. Il monito viene da Pino Ferazzoli: mettersi prima al sicuro e solo in seguito battere i colpi importanti. L’opinione comune è però ambiziosa: basta davvero poco alla squadra per svoltare in modo deciso e cambiare la storia del campionato; le qualità ci sono tutte.
Melfi ma non solo. In Seconda divisione c’è un giro del podio tutto da commentare. Il Catanzaro rimane la favorita per la corsa alla promozione diretta. “Sul campo della Cisco ci può stare la sconfitta”. L’opinione è ricorrente nelle parole dei quattro esperti. Tutto questo, tuttavia, non fa altro che alimentare la competitività nell’altissima classifica. La caccia è aperta. Favorita numero uno rimane il Catanzaro per spessore tecnico, mentalità della piazza e seguito durante le partite. Ma occhio alle altre due pretendenti. Chiancone alimenta i sogni della Juve Stabia che vuole riprendersi a tutti i costi la Prima Divisione. Ritiene che la squadra di Rastelli sia la più accreditata a “disturbare” la quiete di Auteri e soci: squadra esperta e di caratura tecnica notevole, secondo il tecnico salernitano correrà per il vertice fino all’ultimissimo minuto. Juve Stabia quotata come anti-Catanzaro anche per Cioffi e Specchia: potenziale davvero avvincente. E la “povera” Cisco? Certamente non di portafoglio tenuto conto della campagna di rafforzamento che sta portando avanti. Questo potenziale è destinato ad elevarsi come sostiene Pino Ferazzoli. Lui si ritiene “forse un po’ di parte” per i suoi trascorsi nel club e dice a gran voce; “Sì Cisco, ce la puoi fare!”. Per la squadra capitolina parlano le straordinarie qualità dell’organico.
Cammino del Melfi al di sotto delle aspettative, perché?
Comincia Chiancone. Il tecnico salernitano davvero non si aspettava tante difficoltà. Un organico di qualità, davvero inspiegabile questa crisi: “ È vero, neanche io riesco a spiegarmela – sostiene Chiancone – Negli ultimi periodi sta facendo piuttosto male. Ora c’è la sosta, sarà utile a far ritrovare serenità e compattezza all’organico. Sta scontando un calo atletico? Non credo, perché un calo ci può stare nel giro di qualche settimana, invece questa squadra non fa colpacci da più di un mese ormai. Credo che comunque potrà riprendersi, a meno che non ci sia una crisi tecnica dietro questi risultati”. L’inizio della crisi del Melfi ha una data: otto novembre, giorno della gara casalinga contro la Vibonese. Sconfitta di misura ed inaspettata, la prima in casa di questo campionato: “Ed io ero in tribuna a vedere la partita – esordisce Renato Cioffi – Proprio in quella occasione ho intravisto le prime crepe della squadra, non mi fece assolutamente una buona impressione. Per me fu una cosa inaspettata perché precedentemente era partito benissimo, ad un certo punto si pensava che potesse lottare addirittura per i play-off. Ha comunque degli ottimi giocatori. Arcamone è uno di questi, lo scorso anno è stato protagonista della promozione del Pescina, al suo fianco c’è poi Chiaria, uno che sta segnando tanto. Ripeto, l’organico è importante, ecco perché non si capisce questo rendimento negativo”. Pochi ci stanno capendo nell’intricato mondo del Melfi. Cerca di farsi un’idea precisa Ferazzoli: “È strano il campionato del Melfi. Sono partiti alla grande vincendo diverse partite all’inizio. In seguito hanno accusato qualche battuta a vuoto, poi è cominciato il periodo nero che è continuato fino alla sosta. Una situazione molto strana, anche perché la società è competente e navigata, in estate aveva condotto una campagna di rafforzamento mirata. Evidentemente i risultati negativi hanno trasferito il problema dalle gambe alla testa. Dico una cosa: ora deve guardarsi le spalle, è più opportuno mettersi al sicuro dai guai delle retrovie e non pensare ad altro; pensare prima a ricompattarsi e poi, eventualmene, a risalire in classifica”. Sorpreso in negativo anche Specchia: “E come non esserlo visto l’ultimo ruolino di marcia poco edificante. Era partita bene, sospinta dai gol della coppia d’attacco Arcamone-Chiaria. Poi s’è persa. Effettivamente non so quali possano essere i motivi, probabile che siano di testa a questo punto ma non voglio sbilanciarmi. Credo che comunque Rodolfi sia in grado di risolvere la questione”.
In che modo può venirne fuori?
Chiancone è diretto: “Se il problema è prettamente tecnico, se ne può venire fuori solo avvicendando i protagonisti in campo, quindi un intervento sul mercato sarebbe opportuno. Credo però che il problema sia fondamentalmente di testa e, a questo proposito, la sosta viene nel momento migliore. Bisogna comunque stare attenti, perché in Seconda divisione si passa dalla zona play-off alla zona play-out nel giro di pochi punti”.
Cioffi interverrebbe in modo deciso per rinforzare il pacchetto arretrato: “Secondo me c’è bisogno di qualcosa in difesa. Se interviene sul mercato può tornare di nuovo competitivo per obiettivi importanti, diciamo in una dimensione di medio-alta classifica”.
Per Ferazzoli, invece, la squadra deve solo ritrovare la serenità: “Ne sono convinto. Appena riacquisirà lo spirito giusto tornerà a fare bene. Farà certamente qualcosa sul mercato”. Chiude Specchia: “L’organico è già di per se importante. Ora, a bocce ferme, faranno quadrato. Nel girone di ritorno saranno in ripresa”.
Corsa a tre per il vertice. Chi la favorita?
Chiancone non ha dubbi: “Il Catanzaro è ancora leader. Certamente la sconfitta patita sul campo della Cisco Roma è un fatto importante. A conti fatti riapre il campionato. Ciò, tuttavia, non toglie nulla al cammino del Catanzaro, una squadra importante, costruita per ammazzare il campionato. Lì in alto è in ottima compagnia. La Juve Stabia è ben strutturata e ha molta esperienza, una squadra destinata a vincere perché ha un potenziale enorme. E non dimentichiamoci della Cisco che è disposta ad investire capitali importanti. Sono tutte lì, sarà una bella lotta fino alla fine”.
Anche Cioffi ha pochi dubbi in merito. La squadra di Auteri non cederà facilmente lo scettro del girone: “Il Catanzaro sta facendo un campionato straordinario. Ci può stare che perdi sul campo della Cisco, una sconfitta che però non procurerà particolari drammi. Ha comunque un organico importante e lo dimostrerà fino alla fine. La Cisco Roma, sotto il profilo delle qualità d’organico, è forse superiore. Credo che, però, Catanzaro e Juve Stabia centreranno l’obiettivo. La squadra laziale, alla fine, sconterà la mancanza di un pubblico importante”.
Ferazzoli invece vede un avvicendamento importante della stessa Cisco. Il colpaccio in chiusura di anno testimonia le qualità assolute dell’organico: “Il Catanzaro ha grande tradizione, la piazza spinge per la promozione. Sta facendo un ottimo campionato, in linea con le qualità dell’organico. Chi vedo meglio tra Juve Stabia e la Cisco? Beh, forse io sono un po’ di parte, ma dico Cisco Roma. Secondo il mio parere ha l’organico più forte per qualità ed esperienza. Tuttavia c’è da considerare l’aspetto del pubblico. Il Catanzaro ha un grosso seguito che sarà determinante per il rush finale, così come la Juve Stabia mentre la Cisco ha pochi sostenitori: ciò non la agevolerà alla resa dei conti”. Chiude il discorso Specchia che mette in luce il blasone della piazza: “La piazza è importante e vuole la categoria superiore. Il Catanzaro finora s’è ben comportato in campionato facendo valere le sue straordinarie qualità. Ha tutte le carte in regola per riuscire a centrare l’obiettivo. Società solida, buon organico, ottima guida tecnica”.
Il Campionato
“Ha quelle movenze leggere e sinuose, ricorda un po’ il giovane Signori visto nei primi anni di Foggia”. L’accostamento appare subito un azzardo, tanto da caricare di responsabilità spropositate. Ma il giovanotto accetta la sfida, gonfia il petto e piazza un primo abbozzo di curriculum. Davide Luppi, classe ’90, primo anno tra i professionisti con il Manfredonia che ne detiene la comproprietà con il Sassuolo. E che inizio. Sempre presente o quasi, quattro reti che lo hanno proiettato in cima alla lista della spesa di più squadre. Ma davvero ricorda Signori? Per caratteristiche tecniche l’accostamento è più che giustificato. Puoi vederlo scattare palla al piede dalla sua corsia di competenza, svariare per l’intero fronte d’attacco, convergere verso il centro per liberare la conclusione. Un tiro che fa male. Quattro reti finora, non è detto che non possa ambire alla doppia cifra. Un risultato nelle sue corde, un obbiettivo degno del “novello” Signori della categoria.
Quattro reti e talento da vendere anche per un pezzo pregiato dell’Isola Liri. Ventun’anni ad aprile, un passato nell’Ascoli ed un futuro tutto da scrivere. Centrocampista centrale dai piedi buoni, fisico prestante, e grande visione di gioco. Davide Raffaello, uno dei protagonisti della riscossa firmata dal tecnico Alessandro Grossi. Può giocare in mezzo al campo ricoprendo i ruoli di regia, può disimpegnarsi altrettanto egregiamente nel ruolo di interno in un terzetto di centrocampo. La sua specialità sono gli inserimenti con o senza palla. Ed è proprio da qui che nascono quei tremendi tiri dalla distanza. Esordì giovanissimo nel Latina nel 2005. Poi lo adocchiò l’Ascoli che lo tenne con sé nel settore giovanile in attesa di un possibile esordio. Questo non avvenne in massima serie ma l’anno successivo (2008) in cadetteria. Lo scorso anno cominciò con l’Ascoli, ma poi si optò per farlo maturare in Lega Pro. Viareggio come antipasto; quest’anno all’Isola Liri come prima “portata” del banchetto di centrocampo.
Ottimi interpreti in tema di costruzione. Ed in difesa? Anche qui è tempo di accostamenti particolari. Il giovanotto interessato è napoletano doc. Appartiene al Sorrento ma quest’anno è in prestito alla matricola Vico Equense. Chi è il suo modello? Inutile girarci intorno. A Napoli c’è un nome solo a cui ispirarti sei hai ambizioni di marcatore centrale: “Si ispira a Cannavaro Fabio”. Ed il gioco per Pasquale Chiariello (’90) è pressocchè fatto. Quattordici presenze finora, un punto di forza nel dispositivo arretrato del Vico. Difensore centrale, ma che all’occorrenza può rendersi utile anche sulle corsie esterne. Ma non è la duttilità la sua caratteristica principale; se in te rivedono qualcosa di Cannavaro significa che sei esplosivo nel gioco, pulito nell’intervento, intuitivo nell’anticipo. Un mix degno di nota a quanto pare.
Spulciando tra le fila dei sistemi difensivi, non si può fare a meno di adocchiare qualche buon cavallo di “razza” sulle corsie esterne. Il ragazzo è in comproprietà tra Fiorentina e Juve Stabia. Lui è Danilo D’Ambrosio, esterno destro di ventuno anni, punto di forza del quartetto adibito dal tecnico Rastelli. D’Amrosio è una miscela di esplosività e cattiveria agonistica. Buona corsa, propensione alla spinta sulla corsia, sempre gagliardo negli inserimenti offensivi. Un accostamento? Neanche in questo caso può mancare: ricorda il primo Panucci ai tempi del Genoa.
E qualche buon virgulto in attacco? Obiettivamente in categoria si tende sempre ad affidarsi a gente esperta per sistemare la zona-gol. Ma come non mettere in luce le prestazioni di Tovalieri (’90) dell’Aversa. E qui, per inquadrare il suo modello, non ci sono dubbi. Simone cerca di emulare papà Sandro, il “cobra” che ha segnato gol a grappoli nel Bari degli anni ’90. Tovalieri è però un attaccante esterno, tutto guizzi ed inserimenti. Ama partire da lontano per cercare lo spunto dal fondo o convergere centralmente. Gioca ad Aversa ma è in compropietà con la Roma dove è cresciuto nel settore giovanile. Percorso simile ad Emiliano Massimo (’89), centrocampista centrale di buona personalità. Quindici presenze finora con l’Aversa. Il giovanotto può agire indifferentemente in un centrocampo a tre o a quattro. Prezioso nel palleggio e nell’inserimento. Deve lavorare un po’ sul fisico (è un po’ leggerino) ma le qualità espresse nel bel mezzo della mediana non sono trascurabili. Chiudono la lista due difensori centrali con il vizio del gol. Ivan Merli Sala del Cassino. Vent’anni e due reti all’attivo con il Cassino, difensore centrale di buon rendimento. Ha fatto anche meglio Benedetto Lorusso del Noicattaro. Barese di nascita, diciotto anni appena compiuti, in prestito proprio dal Bari. Il ragazzo ha la stoffa e, cosa che non guasta, la butta pure dentro: tre reti in campionato, tra i difensori ha fatto meglio solo lo specialista Di Maio del Catanzaro.
Il Pagellone
CATANZARO 7 Girone d’andata autoritario. E poco importa se la Cisco Roma gli ha rovinato i propositi di fuga. In casa ha sempre vinto: nove centri su nove. Un attacco dalle grandi firme che può contare sulla qualità di Caputo, sul preziosismo di Longoni e sulla regolarità di Mosciaro. Ha accusato solo qualche calo di concentrazione nelle gare esterne. Ci può stare.
JUVE STABIA 7,5 Una regolarità straripante. Miglior serie positiva: undici risultati utili cosecutivi con sette vittorie e quattro pari. La Juve Stabia vanta anche il secondo miglior attacco del torneo. Capparella sta disputando una stagione straordinaria, Vicentin in attacco è una gradita sorpresa proprio come Acoglanis in mediana. Bene anche lontano dalle mura amiche: vanta infatti il miglior ruolino esterno.
CISCO ROMA 7,5 La vittoria interna sul Catanzaro ha riaperto i giochi al vertice della classifica. La squadra sta impressionando per la continuità di risultati. In casa le vince tutte o quasi (solo il Melfi è scampato all’agguato del “Flaminio”), da migliorare il ruolino esterno: qualche pari di troppo, solo due vittorie. Tanta qualità nei diversi reparti ed anche il capocannoniere del girone: Ciofani comanda con dodici reti.
GELA 6 Un ruolino di marcia da 8 prendendo in esame le prime 11 giornate. La media scende notevolmente tenuto conto della crisi di risultati apertasi nel mese di novembre: quattro sconfitte consecutive che ne hanno ridimensionato le ambizioni di vertice. La squadra, partita in ritardo in estate rispetto alle altre, non è più riuscita a ripetere il gioco armonico e redditizio fatto apprezzare nelle prime uscite.
SIRACUSA 6,5 Le manca qualcosa. Magari quella convinzione di grande squadra che tarda ad emergere nei momenti chiave. Da rivedere il ruolino fuori casa. In attacco manca di peso specifico.
BRINDISI 6,5 Non riesce a fare quel salto di qualità proprio delle squadre di vertice. Sul proprio campo mantiene un passo spedito: ancora imbattuta, sette vittorie su nove. I problemi emergono lontano dalle mura amiche dove ha vinto solo in un’occasione (sul campo della Vibonese) collezionando ben cinque stop. Ottimo il campionato dell’esterno Fiore, preziosi sul fronte offensivo Da Silva e Moscelli.
CASSINO 5,5 Ha un buon organico ma non vuole saperne. Lo dimostra quando piazza qualche buon colpo esterno che la riproietta in alto. Tra novembre e dicembre ha però perso quota rispetto alle concorrenti. Continuità di risultati, questa sconosciuta.
BARLETTA6,5 La squadra di Sciannimanico ha raccolto il massimo con il minimo sforzo. 27 punti in diciotto gare, frutto di diciannove reti. Poca dimestichezza con il gol a quanto pare ma quanto pragmatismo. In avanti si sta dando un gran da fare Infantino. Prezioso in mediana l’apporto del francese Muwana. E negli ultimi tempi ha piazzato anche qualche colpo esterno. Un buon viatico per assurgere ad ambizioni play-off.
MONOPOLI 6 In netta ripresa. Perché la squadra, dopo una partenza sprint, è incappata in una drammatica serie negativa di dieci gare. La stessa che ha portato alla risoluzione consensuale tra la società e tecnico Pellegrini. Con Chiricallo in sella è ripartita la marcia, battuta dalle invenzioni di Lacarra e Balistreri.
AVERSA NORMANNA 5,5 Ci si attendeva qualcosa di più. La prima vittoria in casa è giunta addirittura a fine novembre. La squadra è andata avanti tra continui alti e bassi. Sempre all’altezza invece il contributo di Perna, capocannoniere della squadra con sette centri.
SCAFATESE 6 Meriterebbe anche un mezzo voto in più ma la vittoria manca da troppo tempo. Giocare in un ambiente condizionato da una disorganizzazione societaria non è mai facile. Ha provato a farlo il tecnico Esposito che ha dato alla squadra un’organizzazione tattica precisa. Corsale s’è rivelato tra i migliori uomini della categoria. Manca all’appello il bomber Martone.
MANFREDONIA 6 Una grande regolarità, per nulla intaccata da qualche battuta a vuoto di troppo nelle gare esterne. Quando è in difficoltà piazza sempre il successo in casa che mantiene a galla. Sugli scudi il giovane Davide Luppi, un classe ’90 capace di 4 perle in 15 presenze.
MELFI 5 Due punti nelle ultime sette gare. Il bilancio è clamorosamente in perdita per il Melfi. Squadra che era partita benissimo sulle ali di un attacco ben strutturato: sempre vincente o quasi in casa fino all’aria di crisi. Si parlava di zona play-off, ora la bassissima classifica è dietro l’angolo.
ISOLA LIRI 6 In linea di galleggiamento. Ed era ora, visto l’inizio di campionato contraddistinto dalle sei sconfitte consecutive. In chiusura di anno s’è ripresa d’incanto mettendosi alle spalle diverse concorrenti. Ottime le vittorie col Catanzaro e sul campo del Melfi.
VIBONESE 5,5 Anche lei in ripresa dopo un inizio davvero difficile. La situazione societaria non aiuta. Il tecnico chiede rinforzi per completare l’organico: occorre elevare il tasso d’esperienza. In attacco si segna col contagocce.
VICO EQUENSE 5,5 La matricola era partita benino. Non vinceva ma muoveva la classifica a piccoli passi. Poi sono subentrate le sconfitte e la faccenda s’è complicata. Le due vittorie consecutive con Isola Liri ed Igea hanno però ridato ossigeno.
NOICATTARO 5 Non ci siamo. Sembrava essere venuto fuori dalla striscia negativa patita inizialmente, poi di nuovo nella polvere con un punto nelle ultime quattro gare. E meno male che l’Igea non accenni a riprendersi, sarebbe un guaio.
IGEA VIRTUS 4 Otto punti, una sola vittoria, tanta incertezza. L’Igea chiude malinconicamente la classifica con cinque lunghezze di distacco dalla zona play-out. Appare condannata. Mai dire mai, ma occorre qualità per rientrare nel discorso salvezza.
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