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di PIERO QUARTO
NON FUNZIONA, almeno per ora, la co-gestione del Pd della provincia di Matera.
L’esito dell’ultima segreteria con una serie di accuse reciproche ha portato al pettine i tanti nodi che attanagliano il partito e che alla vigilia di appuntamenti elettorali decisivi vengono ancor più ingigantiti, inasprendo le rispettive posizioni e rendendo complicato sanare la situazione come testimonia anche il fatto che il Pd materano è ancora alla ricerca di un segretario cittadino dopo l’uscita dal partito di Espedito Moliterni e i tentativi di arrivare ad una soluzione unitaria sono caduti finora nel vuoto e rimangono lettera morta.
Ma cerchiamo di ricostruire quello che è successo nell’ultima segreteria provinciale, domenica scorsa, qualche giorno prima della fine dell’anno.
In virtù di un accordo a livello regionale che ha portato all’elezione di Roberto Speranza a segretario lucano del partito è stato inaugurato un principio di co-gestione che avrebbe dovuto poi estendersi anche alle diverse realtà provinciali.
Al segretario del materano dunque Anna Ferrara (mozione Restaino-Antezza) dovevano essere aggiunti altri due vicesegretari nominati dalla mozione Adduce e dalla mozione Speranza-Bubbico-Santochirico.
Un principio praticato a livello regionale che però a Matera non ha trovato lo stesso successo. Non c’è stato l’equilibrio necessario, molto probabilmente per vecchi problemi interni che stanno riemergendo proprio adesso che siamo a ridosso degli appuntamenti elettorali che contano all’interno della città dei Sassi con le candidature per le regionali e le scelte per le elezioni Comunali del prossimo marzo in cui il Pd dovrà presentare il proprio candidato.
Nel corso della segreteria, iniziata pare con forte ritardo, sono arrivati i nomi dei due vicesegretari designati cioè Cosimo Muscaridola per la mozione Adduce e Franco Labriola per la mozione Speranza.
Le nomine, quest’ultima in particolare, non sono state però accolte positivamente dal segretario provinciale del Pd hanno Ferrara che le ha interpretate come una sorta di “provocazione” rnei suoi confronti.
Dall’altra parte si è sottolineata decisamente la necessità di rispettare le regole e i percorsi condivisi del partito arrivando in qualche caso a parlare di “violazione della legalità interna”.
Da qui l’aspro confronto che ne è derivato e che ha lasciato e lascia ancora adesso il Pd materano in una vera e propria tempesta.
«Non esiste alcuna violazione di legalità ma esclusivamente la richiesta di nomine che rientrino nello spirito che ha portato al principio della co-gestione del partito», sottolinea Anna Ferrara, «un principio di condivisione, di collaborazione e di spirito di partecipazione che va applicato anche rispetto a questo tipo di scelte.
Al momento del mio discorso di apertura della direzione non mi era stato comunicato in alcun modo il nome prescelto per la vice-segreteria.
Io non credo che ci si possa rifare a questi principi di collaborazione con questo tipo di indicazioni e senza alcun coinvolgimento della segreteria in carica».
Insomma la Ferrara ha vissuto la scelta come una sorta di provocazione nei suoi confronti anche se, dall’altro lato, si ribadisce la necessità del rispetto delle regole democratiche del partito.
«Io credo che sia la segretaria provinciale a dover spiegare cosa è avvenuto», racconta al “Quotidiano” il senatore Filippo Bubbico, «dal canto mio posso solo dire che la direzione regionale era arrivata, tra l’altro in mia assenza perchè ero fuori per motivi istituzionali, a definire un percorso e delle scelte ed è opportuno all’interno del partito che quei percorsi vengano seguiti e rispettati».
La spaccatura si è di fatto materializzata dando vita così ad una seduta bollente e non priva di asprezze polemiche al termine della quale, secondo alcuni, Anna Ferrara si sarebbe dimessa. Lei però chiarisce la circostanza: «non credo opportuno strumentalizzare questo tipo di circostanze, io ho solo detto che per continuare a lavorare è necessario portare avanti uno spirito ed una volontà di collaborazione, altrimenti non ne avrebbe senso. Ma dimissioni non ce ne sono, non ne vedo il motivo».
Nei prossimi giorni però la questione tornerà ad essere di stretta attualità con la necessità di trovare una via d’uscita ad un percorso che potrebbe complicare di molto la partita interna al Pd Materano. Tra Regionali e Comunali oramai imminente sarebbe un rallentamento poco comprensibile.

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