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di SALVATORE SANTORO
POTENZA – Non esce il nome del candidato governatore del centrosinistra ma è stato quasi un “monologo” (a quattro voci) contro De Filippo e il centrosinistra «incapace di risolvere i problemi della Basilicata» e far decollare la regione «piccola ma con grandi risorse». Contro «quell’ex assessore regionale che solo pochi mesi fa criticava questa maggioranza regionale» e «ora sta di nuovo pensando di tornare con loro passando da un a lato all’altro con un indifferenza incredibile». Chiaro il riferimento a Roberto Falotico.
E contro «tutti coloro che negli scorsi mesi si sono proposti come alternativa al centrosinistra regionale e al governo della Regione e ora stanno ragionando invece proprio con il partito che ha deciso di ricandidare De Filippo».
Insomma una conferenza di attacco quella che si è svolta ieri nella sede regionale del Popolo della Libertà di Basilicata e a cui hanno partecipato i 4 parlamentari pidiellinni: i senatori Guido Viceconte, Egidio Digilio, Cosimo Latronico e il deputato Vincenzo Taddei. Quasi a voler far passare sotto osservazione i problemi che il Pdl ha in Basilicata a fare quel salto di qualità decisivo per tentare la scalata ai massimi vertici regionali.
E se da un lato non sono mancate le stoccate al centrosinistra «che nonostante ci sia una forte voglia di cambiamento risponde sempre alimentando quelle sacche di clientelismo che garantiscono voti», dall’altro lato è stato una lode quasi ininterrotta per «il buon lavoro del governo nazionale guidato da Silvio Berlusconi».
Ad ascoltare buona parte della stampa locale. Giornalisti che poi però hanno incalzato i rappresentanti del Pdl sulla scelta del candidato governatore che ancora non è stato designato. E Viceconte che ha proseguito nello spiegare che il Pdl da solo non può farcela a dare ai lucano un’alternativa di governo ha però promesso: «Al massimo entro 10, 15 giorni ufficializzeremo il nome». Non una manciata di giorni quindi ma ha assicurato: «Sarà un candidato in grado di farci vincere». E sempre sulla questione di garantire un’alternativa «per il bene dei lucani» è intervenuto il deputato Vincenzo Taddei che citando il sondaggio dell’istituto Piepoli ha poi ricordato che «sono stati fatti passi da gigante considerando che nel ‘95 non avevamo che un 15 per cento di consensi e invece alle scorse europee siamo stati il primi partito in assoluto».
Il senatore Cosimo Latronico invece ha puntato «sull’anomalia Basilicata»: «Non è un bene per nessuno che questa regione da tantissimi anni» e quindi dai tempi della Prima Repubblica «non ha mai conosciuto dinamiche di alternanza».
Un pò di imbarazzo è emerso quando Latronico è stato protagonista di un lapsus freudiano: riferendosi infatti a Guido Viceconte (seduto al suo fianco) l’ha indicato come sottosegretario di Stato e non “semplice” senatore. Inevitabile a quel punto le domande. A quando la nomina nel governo? E viceconte pur non smentendo ha però glissato: «Spero presto, ma non dipende da me». «E nemmeno dai miei lapsus», ha poi “ironizzato” Latronico.
Alla fine anche l’indiscrezione captata nel corridoio: «Se non fosse stato per l’aggressione a Berlusconi di Tartaglia forse era già fatta».
C’è stato anche il ragionamento su Attilio Martorano. E Viceconte prima ha chiarito, «nessuno del Pdl lo aveva candidato a governatore» e poi ha utilizzato un proverbio: «Se non conosci la gatta non puoi metterla nel sacco». Insomma una polemica, seppur velata, non è stata risparmiata nemmeno all’ex presidente di Confindustria.
Di diverso tenore l’intervento di Egidio Digilio, che uno non ha polemizzato con Martorano e due ha attaccato in maniera ancora più diretta il governatore lucano De Filippo soprattutto sulle parole rese dallo stesso presidente della giunta durante la conferenza di fine anno.
Digilio ha insistito sulla necessità di proporre una candidatura autorevole per tentare «davvero la scalata alla Regione».
A Margine poi, nonostante l’accordo tra Pd e Udc in Basilicata sia cosa già fatta, Viceconte e Taddei hanno lanciato l’appello «a venire insieme a noi, nel segno di una storica alleanza lunga 15 anni, e per vincere la battaglia contro il centrosinistra».
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