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«Duemilioni e seicentomila euro è un somma che la Calabria ed i calabresi non si possono permettere per pagare elezioni primarie che riguardano un solo partito ed, anzi, una sola mozione, sia pure maggioritaria, del Partito Democratico. È una vera e propria beffa quella che si vuole realizzare facendo gravare sul bilancio della regione una somma enorme pari ad oltre 5 miliardi delle vecchie lire per portare avanti la faida all’interno del Partito Democratico che, nonostante abbia tenuto le proprie primarie il 25 ottobre, vede in Calabria una grave anomalia con la prosecuzione del congresso di quel partito mediante l’uso improprio dello strumento delle primarie a cui partecipano solamente 4 candidati del Pd che, addirittura, appartengono tutti alla mozione Bersani. Per impedire questo scempio e questo enorme spreco di denaro pubblico, che offende i tanti calabresi che non hanno nè reddito nè lavoro e vivono in condizione di disagio e povertà, c’è una sola cosa da fare: abrogare la legge sulle primarie e impedire così che quelle norme approvate in maniera superficiale e senza gli approfondimenti necessari possano provocare gli effetti perversi che già si paventano. Se una tale proposta non dovrebbe essere accolta allora diciamo in maniera chiara una cosa semplice e di buon senso: le primarie se le paghi il Partito Democratico con i suoi quattro candidati perchè non si può continuare ad offendere l’intelligenza dei calabresi». Lo afferma in una nota stampa il segretario del Pdci calabrese Michelangelo Tripodi.
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