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Otto assoluzioni, tre proscioglimenti, e atti restituiti alla Procura per precisare i capi d’imputazione nei confronti degli ultimi venti accusati.
Queste le decisioni emesse oggi dal giudice dell’udienza preliminare di Catanzaro, Camillo Falvo, nell’ambito del procedimento penale che ha coinvolto trentuno persone indagate per presunti illeciti connessi alla realizzazione del parco commerciale e direzionale del valore di decine di milioni di euro, proprio alle porte del capoluogo, nel quartiere Sala.
Come aveva chiesto anche il pubblico ministero, sono stati assolti gli otto imputati giudicati con rito abbreviato: Luigi Ambrosio, responsabile unico del procedimento del Pru e già dirigente coordinatore area Gestione del territorio al Comune di Catanzaro; Antonio Pescatore, segretario e direttore generale al Comune; Nello Grassi, funzionario del Settore Protezione civile e Geologico-servizio Demanio fluviale dell’Amministrazione provinciale di Catanzaro; Enrico Fattinnanzi, responsabile scientifico del Pru del Comune di Catanzaro; Giancarlo Del Sole, funzionario della Soprintendenza ai Beni archeologici e Paesaggio di Cosenza; Carmelo Salvino e Alfredo De Petrillo, rispettivamente dirigente di servizio e responsabile del procedimento anche per l’intervento Romani presso l’assessorato regionale ai Lavori pubblici; Vincenzo Belmonte, dirigente del settore Urbanistica e rappresentante del settore Lavori pubblici al Comune di Catanzaro. Esce dunque definitivamente di scena anche il Comune di Catanzaro, costituitosi parte civile (chiedendo tre milioni di euro di risarcimento), con l’avvocato Antonio Lomonaco, rispetto alla posizione del solo indagato Luigi Ambrosio (che è stato difeso da Nunzio Raimondi).
Nell’ambito della normale udienza preliminare, sono stati prosciolti da ogni contestazione Domenico La Gamma, Ernesto Fazio, ed Ettore Guzzetto, rispettivamente dirigente e funzionari del Settore Protezione civile e Geologico-servizio Demanio fluviale dell’Amministrazione provinciale di Catanzaro (difesi dagli avvocati Saverio Loiero, Piero Mancuso, Wanda Bitonte ed Emma Izzo). Per gli altri si tornerà in aula dopo che l’Ufficio di procura avrà specificato ciò che il giudice ha richiesto.
Concorso in abuso d’ufficio continuato, varie violazioni del Testo unico sull’Edilizia e concorso in truffa le ipotesi di reato complessivamente contestate nella richiesta di rinvio a giudizio, sottoscritta dall’allora sostituto procuratore della Repubblica Luigi de Magistris, in cui sono descritti presunti raggiri ed omissioni che non solo avrebbero consentito di condurre in porto l’iter che ha portato alla stipula dell’Accordo di programma fra Regione Calabria e Comune di Catanzaro, nell’ambito del Progetto di recupero urbano, per il perfezionamento del procedimento amministrativo che ha dato il via libera alla costruzione dell’opera (e, a tal fine, alla concessione da parte della Giunta Chiaravalloti di un finanziamento di 10 milioni di euro in favore dell’Ente minore), ma anche e soprattutto che avrebbero fatto sì che non fosse impedita la realizzazione del «maestoso progetto illecitamente in fieri».
Per non parlare, da ultimo, della presunta manovra che avrebbe consentito di impedire «l’incasso, anche con le forme fideiussorie, da parte del Comune della somma di oltre 2.800.000 euro, valore stimato dal settore Patrimonio dello stesso Ente per l’acquisto dell’area di proprietà comunale da parte della ditta Romani». Un presunto disegno criminoso in cui alcuni dei pubblici ufficiali comunali coinvolti hanno beneficiato di emolumenti extrastipendiali in relazione all’attività relativa al Pru.
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