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Maxi sequestro di merce contraffatta a Vibo Valentia. I carabinieri hanno sequestrato il più grosso quantitativo di capi contraffatti mai rinvenuto nella provincia. I militari dell’Arma hanno infatti sorpreso due cittadini senegalesi, da anni residenti a Reggio Calabria ma con permessi di soggiorno scaduti, che avevano allestito un vero e proprio mercatino illegale in via Campanella. Mercatino a cui si rivolgevano centinaia di cittadini per acquistare, a prezzi da vero affare, gli abiti e gli accessori delle più note e trendy griffe internazionali. Ad insospettire i Carabinieri è stato proprio lo strano via vai di gente dalla bancarella dei due che erano, è il caso di dirlo, sommersi di clienti, ulteriormente aumentati in vista dei regali natalizi. Appena i Carabinieri si sono avvicinati si sono accorti di come, non solo la bancarella fosse piena di ogni sorta di vestito, ma anche la macchina dei due fosse ingombra di scatoloni. Ovunque si vedevano giubbini Belstaff, borse Vuitton, scarpe Hogan e maglioni Fred Perry. Appena i due africani, S.C. del ’57, e L.C., del ’58, hanno scorto i Carabinieri vicino al centro dei propri affari hanno capito che le vendite erano concluse, definitivamente. I Carabinieri hanno infatti raccolto tutto il materiale contraffatto e, insieme ai due venditori ambulanti, lo hanno portato in caserma per l’inventario e gli accertamenti del caso. Ci sono volute delle ore per ricapitolare l’enorme massa di merce rinvenuta ed alla fine ne è uscito un elenco a dir poco sconcertante. Sono infatti stati sequestrati: 67 giubbotti Belstaff, Peuterey e Blauer; 14 borse Vuitton; 25 cinture D&G, Hogan e Cavalli; 130 paia di pantaloni Armani, Gucci, D&G, Roy Roger’s e Burberry; 181 maglioni Moncler, Fred Perry, Lacoste e Prada; 56 camice Alviero Maritini e Burberry; 32 paia di occhiali Ray-Ban, Armani e D&G; e 7 paia di scarpe Hogan. Tutti perfettamente contraffatti e praticamente indistinguibili dagli originali. Per i due commercianti ambulanti è così immediatamente scatta la denuncia per ricettazione, introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi e permanenza illegale nel territorio dello Stato. Il materiale rinvenuto, del valore di alcune decine di migliaia di euro è stato sequestrato e verrà avviato alla distruzione.

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