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A Villa San Giovanni il corteo contro la realizzazione del ponte sullo Stretto, promosso dalla rete «No Ponte» ha invaso le strade. Molti i rappresentanti dell’associazionismo, soprattutto da Calabria e Sicilia, della Cgil, presente anche il segretario Fiom, Giorgio Cremaschi, rappresentanti delle forze politiche del Pdci e del Prc e di altri partiti di sinistra. Il corteo, con striscioni e slogan contro il ponte, da piazza Municipio raggiungerà località Cannitello, dove sono in programma alcune esibizioni musicali. «Si tratta di un’opera inutile – affermano i promotori dell’iniziativa – che impegnerà ingenti risorse. Ma i veri problemi sono altri”. Ma l’evento ha registrato una battuta d’arresto. Sospesa in segno di lutto la manifestazione per la morte dell’ex sindaco di Badolato Franco Nisticò, il quale, subito dopo il suo intervento, si è accasciato sul palco, situato in una piazza del lungomare di Cannitello, dove si alternavano gli oratori. Nisticò è stato soccorso e trasportato agli Ospedali riuniti dove i medici nulla hanno potuto fare per salvarlo. Non si esclude che a stroncare l’ex amministratore del piccolo centro della provincia di Catanzaro sia stato un infarto.
Wwf: “Tornano le grandi incompiute”La presenza del WWF Italia a Villa San Giovanni nel corteo di oggi contro il ponte sullo Stretto di Messina è caratterizzata da file di attivisti del WWF con il casco giallo. Il vicepresidente del WWF Italia Raniero Maggini e gli attivisti dell’associazione intendono così denunciare «la febbre da apertura di cantiere, perlopiù di piccole opere legate a grandi interventi inutili e dannosi (dal ponte sullo Stretto di Messina a Sud, all’Autostrada Tirrenica al Centro, al Terzo Valico dei Giovi al Nord), diffusa nel Paese». In vista delle elezioni regionali del 2010, la febbre da casco giallo è alimentata dal Governo in carica, che ha deciso di aprire piccoli cantieri ovunque (senza valutare gli impatti) e comunque (senza valutare la reale disponibilità di risorse economiche e finanziarie), visto lo stallo di un programma dal costo complessivo di 314 miliardi di euro per realizzare 274 «infrastrutture strategiche» che gli è letteralmente scoppiato in mano – commenta Raniero Maggini, vicepresidente del WWF Italia, che aggiunge – Il rischio è che di nuovo, come nel trentennio tra gli anni ’60 e gli anni ’90, il Paese venga disseminato e devastato da tronconi di grandi opere incompiute
Borsellino: “Un buco che taglia lo sviluppo”«Il ponte sullo Stretto è un buco nero che toglierà risorse fondamentali per lo sviluppo del Mezzogiorno». Lo ha detto l’europarlamentare Rita Borsellino, in merito alla manifestazione nazionale di oggi a Villa San Giovanni contro il Ponte sullo Stretto promossa dalla rete «No Ponte». «Al di là dei gravi rischi ambientali e dell’inutilità di questa opera faraonica, è evidente che i finanziamenti per il Ponte stanno togliendo risorse fondamentali per gli interventi che servirebbero ad affrontare i nodi critici del Sud. Ad esempio, del rivoluzionario piano per il Mezzogiorno – aggiunge – annunciato da Berlusconi qualche mese fa non è rimasto che l’annuncio, mentre per il ponte si continuano a destinare ingenti risorse. Senza una burocrazia efficiente e un sistema infrastrutturale moderno, il Ponte resterà solo una cattedrale nel deserto».
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