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Dal «trauma» del primo impatto con il Tavolo «Massicci», diversi mesi addietro, alla soddisfazione per avere scongiurato il «collasso della sanità in Calabria» e posto le condizioni per «rimettere in moto» l’intero settore. Il presidente della Regione, Agazio Loiero, all’indomani dell’approvazione del piano di rientro dal debito sulla sanità, ha ricostruito i passaggi della trattativa “complessa e difficile» che ha portato alla firma di ieri con i ministri dell’Economia Giulio Tremonti e della Sanità Ferruccio Fazio e con il via libera del ministro delle Regioni Raffaele Fitto.
«In molti pensavano – ha detto Loiero incontrando i giornalisti – che il commissariamento fosse questione di giorni sia nel centrodestra, ai massimi livelli, che in alcune frange del centrosinistra, tra le quali Di Pietro. Non sono mancate le critiche alla strategia adottata, credo però che il tragitto adottato sia quello giusto. Ho privilegiato, da presidente di tutti i calabresi, i rapporti istituzionali e mi sono fatto accompagnare dalla Costituzione».
Loiero, nel corso dell’incontro con i giornalisti, ha ringraziato le strutture regionali che lo hanno affiancato, l’Agenas, Kpmg e il presidente della conferenza delle Regioni Vasco Errani che ha firmato il piano. «Avremo a disposizione nei prossimi mesi gradualmente – ha detto il presidente – 700 milioni di euro che erano fermi da tempo. Con la mia nomina a commissario per l’emergenza sanitaria, al posto di Vincenzo Spaziante, rimetteremo in moto la realizzazione dei quattro nuovi ospedali della Sibaritide, di Catanzaro, Vibo e della Piana di Gioia Tauro. Ci sono, inoltre, altri fondi da utilizzare legati all’Accordo di programma quadro e ad un’ordinanza che riguarda le aziende ospedaliere regionali. Siamo riusciti ad agosto ad avere 110 milioni cash grazie ad un’intesa con la Cassa depositi e prestiti».
Il nodo maggiore, non si è nascosto Loiero, è quello che riguarda il personale. «Nella trattativa – ha detto – ho chiesto e ottenuto che venisse trattato per ultimo. Il governo aveva chiesto il blocco del turnover del 100% del personale che, però, è stato portato all’80% per tutti i tre anni di vigenza dell’accordo. Ho comunque fatto presente la necessità di mantere delle deroghe per il raggiungimento dei livelli essenziali di assistenza. Per quanto riguarda i concorsi già banditi e quelli da bandire ci sarà la sospensione, comunque si vedrà caso per caso».
Per il debito pregresso, quello maturato dal 2001 al 2005, Loiero ha detto che «è stato ottenuto un miliardo di euro da restituire in 30 anni, mentre per coprire la parte restante del deficit bisognerà fare ricorso a quote dei fondi Fas». «Se non si fosse trovato l’accordo – ha detto ancora Loiero – le sanzioni previste dalla finanziaria avrebbero comportato il blocco del turn over e delle spese non obbligatorie, la sospensione automatica dei trasferimenti erariali e la decadenza di tutti i direttori generali e degli altri dirigenti amministrativi e sanitari e un inasprimento della tassazione per i cittadini». L’intesa sottoscritta dalle parti prevede una serie di scadenze per la verifica dell’attuazione dei vari passaggi la prima delle quali a febbraio e l’ultima a gennaio 2011. Novità sono state annunciate dal presidente anche nella struttura regionale del settore. «Apporterò – ha detto Loiero – qualche cambiamento da subito a partire dal dipartimento che dovrà essere ancora più credibile. Metterò intorno ad un tavolo i parenti delle vittime nell’ambito della sanità, che dovranno tornare ad essere protagonisti. Il cambiamento sarà radicale».

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