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Ha avuto inizio a Paipa, in Colombia, nel dipartimento di Boyacà, la “Prima Conferenza Mondiale delle Donne Lucane nel mondo”. La manifestazione, di tre giorni, ha visto la partecipazione delle associazioni dei lucani nel mondo provenienti da Perù, Cile, Argentina, Venezuela, Ecuador, Panama, Uruguay, Paraguay, Stati Uniti, Belgio, Svizzera, Regno Unito, Canada, oltre, naturalmente, della Colombia, dei lucani di Bogotà e dello Sportello Basilicata Argentina e dello Sportello Basilicata Uruguay. Presenti il presidente della “Commissione dei Lucani all’Estero” Pietro Simonetti, della consigliera regionale Adeltina Salierno e del presidente della Federazione delle associazioni dei lucani in Colombia, Macario Zito. Intervenute, inoltre, le componenti della “Commissione regionale per le Pari Opportunità” Lella Romagno e Teresa Gullà.
Ai lavori della prima Conferenza Mondiale delle Donne Lucane nel Mondo sono intervenute le coordinatrici degli Sportelli Basilicata all’estero, Martha Maria Lasaponara dello Sportello di Montevideo e Claudia Labollita dello Sportello di Buenos Aires. “Dal primo marzo di quest’anno – hanno spiegato – sono stati avviati i due primi Sportelli Basilicata all’estero, inquadrati nel nuovo progetto della Regione Basilicata, della Commissione regionale dei lucani all’estero e dell’Ufficio Internazionalizzazione e Promozione dell’Immagine del dipartimento della Presidenza della Giunta regionale. “Il lavoro – hanno subito precisato le coordinatrici – non è stato facile, dal momento che si è trattato di affrontare una nuova modalità nelle relazioni fra la Basilicata e i lucani residenti all’estero, finora abituati a lavorare nell’ambito delle proprie Associazioni o Federazione. Il nuovo concetto, pertanto, non è stato facilmente recepito, il che è anche comprensibile data la novità e l’inizio di una nuova era nella comunicazione con la terra di origine. Il nostro compito è stato, dunque, quello di cercare di far capire il nuovo modo di rapportarsi con la madre patria e di risolvere le varie situazioni che si presentavano, sempre con la fiducia di poter andare avanti fino a trasmettere l’idea che non si trattava di un negozio dove fare acquisti di vario genere, bensì di una rete di diffusione della Basilicata di oggi. Siamo abituati a ricordare la storia dell’immigrazione, il dolore, le sofferenze vissute, ma senza mai dimenticare che è ora fondamentale far conoscere la Basilicata dei nostri giorni, aiutando, dal canto nostro, a diffondere sia i suoi prodotti di alta qualità che i suoi incantevoli siti turistici, promuovendo scambi tra le società lucane e quelle all’estero. Importante in questa azione il prezioso supporto della Regione per incoraggiarci e aiutarci a portare avanti l’idea che, oggi, vogliamo trasmettere: non dobbiamo mai rinunciare se crediamo in questo progetto, lavorando con passione e abnegazione”,
“Ognuna di noi – hanno continuato le coordinatrici degli Sportelli – ha cercato di utilizzare le proprie capacità professionali, cercando di acquisire e comunicare le indispensabili cognizioni di marketing progressivo, senza tentare di imporre alcunché con la forza, bensì cercando le strade più consone e opportune per ottenere gli obiettivi prefissati. In questi mesi iniziali abbiamo cercato di lavorare in equipe, condividendo idee, creando proposte comuni e aiutandoci a risolvere situazioni mai presentatesi attraverso una interazione completa. In Uruguay si e’ potuto organizzare, insieme con la Commissione del lucani all’estero, la Settimana della Basilicata. Molte altra attività avrebbero potuto essere organizzate, ma si è pensato maggiormente, di fare proposte con forti ripercussioni sociali. Una di queste è stata la mostra di fotografie dell’ immigrazione lucana. Le Associazioni hanno collaborato grazie ai presidenti delle Associazioni lucani in Uruguay. Importante è stata la scelta del posto che potesse essere visibile da più persone. La scelta e così ricaduta, non per caso, nel Cabildo di Montevideo dove sono state redatte le leggi uruguayane, congiungendo in tal modo due storie: quella italiana e quella uruguayana. Organizzato, anche, un concerto con l’esibizione di musicisti lucani e uruguayani appassionati di musica etnica lucana, e per quanto concerne la letteratura è stata presentata l’opera dello scrittore lucano Rocco Scotellaro”.
“In Argentina – hanno aggiunto – è stata portata a termine una importante joint venture tra cuochi di Buones Aires per favorire l’acquisto di prodotti italiani con l’inclusione nel menu di ricette regionali e, soprattutto, lucane”. “Il nostro lavoro – dicono le coordinatrici degli Sportelli – è appena cominciato, stiamo programmando nuove forme di diffusione della cultura lucana per rendere ogni giorno più visibili gli sportelli presso le nostre comunità, ma anche nei diversi settori dell’intera società. Anche grazie agli Sportelli, oggi, si parla molto della Basilicata e se ne parlerà maggiormente quando essi diverranno più forti e, soprattutto, più’ attivi sul territorio, Abbiamo bisogno della collaborazione delle associazioni lucane che devono capire l’importanza di aiutare a rendere possibile il rafforzamento delle reti che rappresentano i nuovi veri canali per la promozione della Basilicata nel mondo”.
Le coordinatrici degli Sportelli si sono dette anche entusiaste e orgogliose del nuovo progetto ‘Donna Lucana’ che “ci coinvolge direttamente rappresentando una spinta notevole per la nostra attività. Il cambiamento della mentalità – hanno proseguito – deve interagire con la legislazione, costruendo una società’ aperta e libera da pregiudizi, anche se ci rendiamo conto che promulgare nuove leggi non è tutto. Oggi la donna occupa ranghi importanti nella società, nelle professioni, nella politica (anche se non abbastanza) e nelle imprese, senza preconcetti un tempo predominanti. Molti anni fa si poteva leggere in una rivista inglese ‘never understimate the power of a woman’, vale a dire ‘mai sottovalutare il potere di una donna’. Ecco, mi sembra che su questo principio si basa allora questo nuovo progetto a favore della ‘Donna Lucana’ nel mondo, con una mentalità aperta, libera da condizionamenti di sorta e pronta a proteggere il suo modo, ma anche alla unione tra l’intera società”.
La presidente dell’Associazione dei lucani di Tunja, Gladys Costanza Medina Brando, ha ricordato come “il 17 dicembre 2006, con la guida di Mario Zito e Camillo Ricardi, e con il prezioso contributo di alcune famiglie di origini lucane si è costituita l’Associazione”. “I nostro nonni – ha affermato Gladys Medina – ci hanno insegnato a vedere la Basilicata come un luogo di forza e di unità”. Sono parole dette da chi, nel nuovo mondo, ha trovato la piena realizzazione come donna e come professionista. Siamo al cospetto di un giudice ben integrato nella comunità di residenza ma che non vuole rinunciare a quella parte di identità lucana. “Una parte – ci ha detto orgogliosa – che è impossibile cancellare. Non potevo in questo momento non ricordare gli ‘avventurieri’ che per primi hanno posato il piede su questa terra, e che hanno lascito il segno, i nostri nonni: Jose Vitolo Martino, Bernardo Martino, Giovanni Lammoglia e Biagio Brando (Blasito)”. “I loro racconti trasmessi di generazione in generazione attraverso le foto ingiallite dal tempo, memorizzate come tesori di casa, non sono l’unica cosa che ci è rimasta di loro, perché – ha sottolineato Gladys – la magia dell’appartenenza ci fa tenere vivo il fervore dello spirito italiano. E’ un qualcosa di quasi inspiegabile, ma molto forte che resta sempre al centro della nostra vita familiare, così come la lingua italiana che ci sembra poesia, una musica che ci fa vibrare, permettendoci di alzarci al mattino sognando Maratea empi di gioia”.
“ I lucani che hanno attraversato il mare per dare vita alla nostra colonia – ci ha ancora detto Gladys spiegando i rapporti con la gente del posto – hanno teso i rapporti con il Dipartimento di Boyaca’ e, dal 2006, si e’ iniziato a lavorare su un accordo di cooperazione firmato nel 2007 dal presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, e Jorge Eduardo Londono Ulloa, a quel tempo governatore di Boyaca’, con lo scopo di promuovere il sociale, l’agricoltura e i settori produttivi, industriali, scientifici e tecnologici. Tutto questo senza tralasciare l’aspetto commerciale, turistico e della ricerca, vero volano di sviluppo per le nuove generazioni. L’accordo è in pieno svolgimento e non è, crediamo, un caso che questa prima Conferenza mondiale delle Donne Lucane nel mondo si svolga a Paipa, nel Dipartimanto di Boyaca’, cosa della quale, inutile sottolinearlo, andiamo estremamente fieri”. Avere qui le rappresentanti di tante associazioni di lucani nel modo – ha aggiunto Gladys – significa per la nostra partnership un’occasione significativa per incontrare l’altra metà del cuore, la famiglia Lucana e ci auguriamo che questi giorni trascorsi insieme possano rinsaldare la fraternità, godendo della reciproca presenza. Boyaca’, fraterno popolo della Basilicata, ha accolto la vostra venuta con entusiasmo e la speranza che i rapporti divengano sempre più forieri di crescita per quella che è, oramai, una unica comunità che non rinuncia alle sue origini”.
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