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Il rischio frane e alluvioni interessa praticamente tutto il territorio nazionale: sono ben 5.581 i comuni a rischio idrogeologico, il 70% del totale dei comuni italiani, di cui 1.700 a rischio frana, 1.285 a rischio di alluvione e 2.596 a rischio sia di frana sia di alluvione.
A sostenerlo è ‘Ecosistema Rischio 2009’, lo studio inedito realizzato da Legambiente e dal dipartimento della Protezione civile, e presentato oggi a Roma, in cui sono state monitorate le attività di oltre 1700 comuni italiani classificati ad alto rischio idrogeologico dal ministero dell’Ambiente e dall’Upi (Unione province italiane).
Il nostro territorio, aggiunge il rapporto, è «reso ancora più fragile dall’abusivismo, dal disboscamento dei versanti e dall’urbanizzazione irrazionale». Le zone ‘rossè in Italia riguardano sette comuni su 10. E, in particolare, le regioni con la più alta percentuale di comuni a rischio, pari al 100%, sono la Calabria con 409 comuni (57 a rischio frana, 2 a rischio alluvione, 350 sia frana sia alluvione), l’Umbria con 92 comuni (40 frana, 1 alluvione, 51 frana e alluvione) e la Valle d’Aosta con 74 comuni (11 frana e 63 frana e alluvione), subito seguite dalle Marche con il 99% dei comuni a rischio (243) e dalla Toscana con il 98% (280). Seguono il Lazio con 366 comuni a rischio idrogeologico (pari al 97%) e la Basilicata con 123 comuni esposti (pari al 94%).
La Campania (della tragedia di Sarno) ha l’86% dei comuni esposti a rischio, 474 totali (193 frana, 67 alluvione, 214 tutte e due), in Sicilia sono il 70% pari a 272 in totale (200 frana, 23 alluvione, 49 sia frana che alluvione). L’Abruzzo arriva a sfiorare i sei comuni su 10 (il 58% pari a 178 comuni) esposti a rischio. Le Regioni con più ‘tenutà sono la Puglia con il 19% (48 in totale) dei comuni a rischio idrogeologico e la Sardegna con l’11% (42 comuni).
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