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Un pugno nello stomaco. I vertici del Pdl, al di là delle frasi di rito, sono rimasti frastornati dalla lettera di Attilio Martorano. Non se l’aspettavano. Il gioco dei tatticismi che fino a ora si era sviluppato da luglio (quando l’imprenditore si era dimesso dalla presidenza di Confindustria) non prevedeva un finale così netto. E se da parte pidiellina ora è corsa a dire, «ma noi non gli avevamo mai proposto nulla di ufficiale», dall’altra Martorano si è eclissato di nuovo a riflettere. Non teme il fuoco “ostile” dei comunicati e delle dichiarazioni. Evidentemente. Ora però, Martorano potrà essere attaccato, criticato forse, ma rimane un punto di discussione. Giusta o non giusta la sua strategia politica sarà il tempo a decidere. Di certo rimane che il Pdl rischia di pagare a “caro” prezzo una lunghissima vicenda politica che di sicuro giova a quel centrosinistra e a quel Pd, che nonostante il lungo congresso e le tante visioni ideologiche diverse interne sembra già pronto a lanciare la sfida per la riconferma di De Filippo.
Al Pdl a questo punto tocca ritornare a ragionare sul “miglior” candidato possibile. E non sarà l’imprenditore Martorano. E difficilmente potrà essere la rutelliana Vilma Mazzoco che pure i parlamentari del Pdl, Guido Viceonte e Vincenzo Taddei non più di una decina di giorni fa avevano “lusingato” di qualche avance politica. Anzi può darsi che proprio le indiscrezioni su contatti pidiellini con Mazzocco abbiano, di fatto, irritato Martorano definitivamente.
La strada quindi è tutta in salita. Lo schema utilizzato per le scorse elezioni alla presidenza della Provincia e al Comune di Potenza non sarà quindi (a meno di clamorosi colpi di scena) riproponibile. Allora il Pdl sposò le candidature di Aurelio Pace e di Peppino Molinari.
In tutto questo si complica anche la questione delle alleanze. I Dec di Roberto Falotico sono stati i più stretti interlocutori di Attilio Martorano nelle scorse settimane. Ora non è chiaro quale sarà la strategia dello stesso ex assessore regionale Falotico. Non si escludono mosse a sorpresa anche in questa stessa settimana ma non è nemmeno certo che Dec e Pdl siano nella stessa coalizione a marzo prossimo.
Riesplode quindi, la possibilità che il Pdl cerchi un candidato nella propria classe dirigente. Ma dopo lo “schiaffo” di Martorano i nomi che sono rimasti in lizza sono un paio non di più. Il primo è ovviamente il maggior azionista del Pdl lucano. E cioè il senatore Viceconte anche se da Roma è ritornata d’attualità la possibilità per di un incarico (da sottosegretario) nel governo Berlusconi. Il secondo possibile candidato “naturale” è il senatore Egidio Digilio al quale essere l’aspirante governatore non dispiaceva. Non è un mistero; tanto che è sempre stato uno dei maggiori sostenitori dellle “opzioni” interne alla classe dirigente.
Oggi però la partita è più complessa. E Digilio potrebbe declinare. Si vedrà, intanto pare che a Roma si prosegue il tentativo che porta all’Udc.
Salvatore Santoro

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