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di ANTONELLA CIERVO

Saranno le indagini dei prossimi giorni a chiarire gli elementi chiave della vicenda che ha portato al ritrovamento casuale di una statua lignea che ritrae una Madonna con Bambino risalente al XIII secolo. Tocca ai carabinieri di Policoro, al comando del capitano Carbone chiarire il rebus che si cela dietro la scoperta fatta dal Rettore nei pressi del santuario della Madonna di Anglona. All’origine della vicenda potrebbe esserci il gesto di un ladro “pentito” o, molto più verosimilmente la difficoltà di piazzare sul mercato clandestino un’opera di tale pregio. La statua, alta 1 metro e 10 centimetri fu trafugata nel 2003 dalla casa di campagna di una famiglia di montalbano che l’aveva trovata negli anni ‘50 nel fiume Agri. Il lavoro degli investigatori si sta concentrando ora sulle informazioni che riguardano il manufatto inserito, dopo il furto, nell’elenco delle opere d’arte da ricercare, in considerazione del suo alto valore economico e artistico. La lista, alla quale fa riferimento l’attività del Nucleo tutela patrimonio culturale dei carabinieri, riporta opere delle quali si sono perse le tracce e che appartengono a quel panorama sommerso del mercato nero che, nel nostro Paese, è particolarmente fiorente. Una regione come la Basilicata rappresenta, in questo senso, una preziosa risorsa per la sua ricchezza di chiese, monasteri e luoghi di culto nei quali la vita religiosa si svolge da secoli e che, spesso, sono diventate patrimonio di comunità rurale scomparse con il tempo. L’arte lignea in Basilicata rientra nell’ambito di un patrimonio artistico molto ampio e di particolare valore su cui l’attenzione dei mercanti clandestini d’arte è sempre concentrata.

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