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I motivi che hanno spinto Giuseppe Bova, attuale presidente del Consiglio Regionale, a candidarsi alle primarie del 10 gennaio per la carica di Governatore della Calabria sono stati illustrati dall’esponente del PD nel corso di una conferenza stampa. Per Bova, prioritariamente, occorre un patto «per il Sud e contro le politiche lego-nordiste del governo nazionale». Dall’aprile 2005 ad oggi – ha detto Bova – «il quadro politico è cambiato quasi completamente e più volte e le ricadute in Calabria di questi cambiamenti sono state profondissime. Un partito come l’Udeur, all’epoca delle Regionali 2005 nostro alleato con un significativo dieci per cento dei voti, si è praticamente sfarinato. Due partiti-cardine dell’Unione, come il Pdci e Rifondazione comunista, hanno subito un secco arretramento e sono rimasti ora addirittura fuori sia dal Parlamento nazionale che da quello europeo. La stessa compagine dei Socialisti si è andata ulteriormente assottigliando». Ed ancora sull’Udc: «Dalle ultime Politiche, ha deciso di uscire dalla coalizione con Berlusconi e ha scelto la strada di un percorso autonomo rispetto all’attuale governo del Paese, che Casini, così come facciamo noi, critica per l’impostazione lego-nordista e per la cancellazione del Sud dall’agenda politica. Su un piano istituzionale, in Consiglio regionale ho avviato un lavoro puntuale e sistematico di ricerca, valorizzazione e sottolineatura di un rapporto positivo con l’Udc che, dunque, non è frutto di improvvisazione, nè in alcun modo figlio di una mera contingenza elettorale. Non è un caso, infatti, che tutte le leggi più importanti approvate, anche recentemente, dal Consiglio siano passate con il voto favorevole della maggioranza e dell’Udc: basti pensare alla legge sulle primarie, alla riforma dello Statuto e anche all’ipotesi di riforma della legge elettorale». Parlando dell’attuale peso nordista sul Governo nazionale in carica, il presidente Giuseppe Bova ha tenuto a sottolineare che «la prima esigenza da sottolineare e soddisfare è quella di creare una nuova coalizione, che porti al superamento degli equilibri precedenti, che marchi una discontinuità rispetto all’Unione e che abbracci non solo l’Udc ma anche assai significative forze autonomiste. L’obiettivo è innanzitutto quello di inverare la prima parte dello Statuto, promuovendo un nuovo patto politico-sociale che veda parimenti protagonisti tutti i territori e tutte le comunità della Calabria».

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