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«Il Pd è stato una delusione. Bersani è stato eletto con il mandato di rafforzare l’ancoraggio del partito alla storia della sinistra italiana, lo spazio per una presenza identitaria dei moderati cattolici si è ridotto al lumicino. Non penso che che piangeranno molto per la mia uscita». Con queste parole la senatrice crotonese del Pd Dorina Bianchi annuncia il suo ritorno «a casa», nell’Udc. Bianchi definisce il Pd “vittima di una contraddizione cocente: con Bersani vorrebbe proporsi come partito riformista ma, con Franceschini e la Bindi in piazza, si ritrova ad essere un partito satellite di Di Pietro». Bianchi spiega le ragioni per cui ha scelto Casini e non Rutelli: «Sono convinta che si possa e si debba collaborare con Rutelli per costruire un fronte comune dei moderati, ritengo erò che sia importante favorire l’aggregazione senza dividerci in altri contenitori. Da un anno a questa parte – prosegue – l’Udc con Casini interpreta una posizione politica innovativa che condivido pienamente. La sua bandiera non è l’antiberlusconismo: Casini propone una strategia di alternativa di governo».
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