X
<
>

Share
3 minuti per la lettura

di MIMMO TALARICO*
L’articolo dal titolo “La rivolta dei buoni” apparso su questo giornale, a firma di Luigi De Magistris, merita più di una considerazione. Un protagonista della vita pubblica regionale ci dice che in Calabria siamo in emergenza e che non è più tempo della mera testimonianza. Siamo di fronte a un manifesto-appello che ha vari destinatari: la società civile nelle sue varie articolazioni, gli uomini delle istituzioni, il meglio della politica. Poi chiede alla sinistra di rompere con la casta. Della variegata e inquieta famiglia della sinistra mi sento parte e in qualche modo avverto di essere chiamato in causa. Da qui a qualche settimana saremo tutti obbligati a fare delle scelte. Anche chi si attarda nei tatticismi e negli equilibrismi romani dovrà dire da che parte stare. Sembra prevalere nei partiti ufficiale una collocazione d’ufficio: il centrosinistra con il candidato del centrosinistra, chiunque sia; il centrodestra con il candidato del centrodestra, chiunque sia. Lo schema, così come ci viene proposto, non provocherebbe alcuna reazione nelle restanti dodici regioni chiamate al voto. Lì in linea di massima, nell’azione politica e di governo, ognuno ha fatto il proprio mestiere in coerenza con la propria storia, cultura, stile di governo. In Calabria, no. Le due coalizioni si somigliano molto. A sovrapporre le ultime due legislature viene fuori che combaciano per intero. Stessi ritardi, stessi errori, stessa tecnica di raccolta del consenso. Rimane immutato lo sfondo che egregiamente De Magistris ci descrive come punteggiato da mafie, logge massoniche deviate, clientelismo, interessi privati. E’ improbabile che i protagonisti di questo sistema abbiano voglia e interesse a modificare l’habitat ideale in cui prospera la Calabria peggiore. E’ impensabile che i dirigenti dei partiti del centrosinistra, compresi quelli che a Roma sfilano ogni giorno con tanto di megafono e bandiera rossa, siano interessati a modificare di un grammo l’attuale sistema. La croce della sanità, del mare sporco, della lottizzazione al ribasso di ogni spazio del sottogoverno non la porta solo Loiero, ma tutti quelli che a vario titolo hanno, per convenienza personale o di gruppo, sostenuto questo sistema. Perciò ritengo improbabile che da questo centro sinistra possa nascere una nuova stagione che restituisca la Calabria ai calabresi. C’è bisogno di osare. Di mettere per un attimo la testa fuori dal “novecento”, per rendersi conto che avere alle spalle la foto di un qualche padre nobile, non è più garanzia di buona condotta. La lista dei buoni e dei cattivi non deriva dalla storia e/o dall’appartenenza, ma dall’esperienza di questi anni. Il decennio appena trascorso ci consegna una Calabria più brutta, più sporca, più sfiduciata. Si conoscono nomi e cognomi dei responsabili dello sfascio e del mancato e promesso riscatto. Costoro, soprattutto nel centrosinistra sono pronti a ricandidarsi. Sperano nella granitica rete clientelare e di potere. Sperano che il voto di appartenenza venga esercitato per non far vincere la destra. Sappiamo bene, però, che le clientele da sole non bastano per vincere (per fortuna), così come appare ormai desueto invocare l’appartenenza di campo per giustificare errori e negligenze. In questi mesi si è fatta sentire anche una Calabria resistente, orgogliosa, inquieta, capace di organizzarsi e ribellarsi. Questo e non altro ci dicono le tante associazioni intorno a Callipo, le migliaia di consensi dati a De Magistris, la sofferenza di tanti militanti che non riconoscono più come propri i simboli e i riti del passato. Sappiamo che la rivolta morale da sola non basta e che per governare c’è bisogno di scienza ed esperienza. Unire le forze sane, che pure ci sono anche nei partiti, dunque, non significa, aumentare il numero, ma cercare competenze, intelligenze, conoscenze. Altrove, tutto ciò, mischiato a una sana passione civile, la chiamano speranza. Perciò ritengo giusto e utile per la Calabria il percorso indicato da De Magistris e auspico che tutta la sinistra faccia altrettanto. Io farò la mia parte.

* Sinistra Democratica Calabria

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE