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Le tre sberle rimediate in pieno viso nella gara di Ravenna, diretta concorrente per la lotta ai play off, hanno lasciato il segno. Sebbene nessuno dubiti delle potenzialità della squadra e della possibilità di realizzare un immediato riscatto contro il Portogruaro, cominciano a sorgere alcuni dubbi sulla consistenza di qualche individualità e in merito alla fase difensiva. Mimmo Toscano si è presentato davanti ai taccuini con il volto corrucciato di chi non trova una spiegazione logica ad errori e sconfitte: «Non posso dire che è stato sbagliato l’approccio alla gara visto che non è vero – ha iniziato Toscano nella sala stampa Catera – non posso dire che è stato sbagliata la prestazione e neanche che non abbiamo creato occasioni per segnare dei gol. Dunque, al momento non saprei cosa dire alla squadra. Certo gli errori ci sono stati, inutile negarlo, soprattutto nelle esecuzioni da palle inattive che potrebbero diventare un problema. Il portiere? Quando si prendono gol in quel modo, è evidente che tutti sbagliano non solo l’estremo difensore. E poi chi marcava Piovaccari? Prima Chianello e poi Maggiolini. Ripeto non ci sui può far impallinare come è successo a noi, ci vuole più fisicità e più cattiveria. I rimedi, almeno fino alla gara con la Spal, bisogna trovarli in casa. C’è da lavorare e dare maggiore spessore alle nostre prestazioni se vogliamo evitare di vivacchiare nel limbo e nelle prestazioni di centro classifica».
Si pensava a Ravenna come momento saliente e decisivo per la stagione del Cosenza 1914. Bisognerà trovare una reazione immediata dunque. Intanto riprendono gli allenamenti: ancora fermi Di Bari e Mortelliti, mentre sono tornati disponibili Marsili, Fanucci e Virga. Domenica mancherà anche Alessandro Bernardi . Toscano ha le idee chiare su chi dovrà sostituirlo. «Virga o La Canna – risponde l’allenatore ai cronisti – le scelte non mancano». Quanto al Portogruaro, la squadra si presenta come un osso duro, con molti giocatori di qualità. Servirà un Cosenza gagliardo e deciso per avere la meglio. «Le palle inattive come punto debole».

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