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di Alfonso Pecoraro
POTENZA – Fronte societario e enigma sportivo. In attesa della nomina, da parte del collegio sindacale del Potenza, di un amministratore della società, restano i dubbi legati anche alle prestazioni sportive di un gruppo di atleti encomiabili, ma che prende sempre gol nei minuti finali delle partite. Sul primo fronte, la certezza è che nella giornata di ieri sono giunte alla società le dimissioni di Giuseppe Postiglione dalla sua carica di amministratore delegato e presidente del Potenza Sport Club. Evidentemente perchè nella suo attuale stato di detenzione non può esercitare la sua funzione. Tecnicamente, a partire dalla presa d’atto da parte del collegio sindacale, di questo atto, devono intercorrere non più di otto giorni per la convocazione del collegio che deve scegliere un sostituto di Postiglione. Questo gestore dell’ordinaria amministrazione – è certo – non sarà l’attuale dg Galigani. L’orientamento è per un professionista estraneo alla realtà calcistica e proveniente dall’esterno. Magari, con maggiore distacco dalle vicende potentine, si potrà fare meglio il punto della situazione e adeguatamente prendere le decisioni immediate per il Potenza. A cominciare dalle questioni tecniche, dal convincere i calciatori fondamentali per questa squadra a restare, a chiamarne altri che dovranno – assieme all’allenatore Capuano e al direttore Galigani – trainare il Potenza verso la salvezza sul campo. E’ fin troppo chiaro ed evidente che solo nel caso in cui si aprirà qualche spiraglio concreto di sostituzione dell’attuale proprietà, anche se con il grosso dubbio relativo all’indagine sportiva, qualche movimento di mercato potrà essere fatto. L’avvocato di Giuseppe Postiglione, Simone Labonia spiega comunque un passaggio chiave: «Non posso fare previsioni su chi verrà incaricato della attuale gestione. Posso solo dire che si tratterà di una nomina tecnica per la gestione dell’ordinario, non certo di una sostituzione della proprietà. Per cui qualsiasi discorso relativo a una cessione del Potenza Sport Club non ha motivo di esistere in questo momento». Per la cronaca, il collegio sindacale è formato da Carmelo Donnoli, che ne è il presidente, da Aldo Rosario Montano e Giovanni Cafarelli, che ne sono sindaci, da Francesco Cavallo e Mario Gallicchio, che ne sono i supplenti. Sul secondo fronte sta quasi prendendo piede la convinzione che ci sia un disegno per affossare il Potenza. Gli arbitraggi, specie quando si gioca lontano da casa, hanno lasciato finora e specie nelle gare di Taranto, Reggio Emilia e Portogruaro, con l’amaro in bocca. Il direttore Galigani, che già ha protestato in maniera ufficiale con la Lega, fa il suo punto della situazione: «Credo che il malcontento sia abbastanza generale da parte delle società di Lega Pro e che sia generale l’idea di una scarsezza di qualità dei nostri fischietti. So che è in atto una sorta di conflitto interno tra Lega e arbitri, per cui mi sembra anche superfluo continuare ad alzare la voce. Rassegnazione? No questo no. Dico solo che non credo che ci sia un disegno per affossarci anche se i nostri appelli mi pare che siano rimasti inascoltati». Scarsezza globale quindi: «Finora ricordo che un buon arbitro sia stato solo quello contro il Rimini (Santonocito di Abbiategrasso, ndr). Il signor Liotta che ci ha arbitrato domenica, era fisicamente a pezzi, almeno quattro o cinque chili sovrappeso. Alcuni dei precedenti fischietti mi risulta che sono stati sospesi, ma intanto noi abbiamo perso punti preziosi».

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