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Approvato all’unanimità da parte del Consiglio comunale di Martone un ordine del giorno contro la norma della Legge Finanziaria che prevede la messa sul mercato dei beni confiscati alla mafia.
L’ordine del giorno approvato è stato proposto dal consigliere comunale Antonio Larosa, segretario provinciale di Rifondazione comunista, e dal capogruppo del Prc, Nicola Limoncino. «Nell’ordine del giorno – è detto in una nota del gruppo del Prc di Martone – recependo l’appello proveniente dall’Associazione Libera di don Luigi Ciotti e le proteste di tanta parte della società civile impegnata sul fronte dell’antimafia, si contestano le scelte del Governo Berlusconi, colpevole di voler ‘fare cassà vendendo i beni confiscati alle mafie invece di destinarli a fini sociali e istituzionali.
Ipotizzare la vendita dei beni confiscati, oltre che uno schiaffo nei confronti delle vittime della criminalità organizzata, potrebbe rappresenta un terribile regalo alle mafie, che non avranno difficoltà a riciclare i propri proventi illeciti nella riacquisizione del patrimonio legittimamente sottrattogli mettendo in campo ‘prestanomè disponibili a comprare i beni in vendita».
«Nella provincia di Reggio – sostiene ancora il Prc – sono molteplici le esperienze di valorizzazione sociale di beni confiscati e acquisiti al patrimonio pubblico, a dimostrazione che l’attacco nei confronti dei patrimoni mafiosi e la loro riconversione a fini socio-istituzionali è uno strumento importante – sul piano simbolico e materiale – nella costruzione di un’efficace antimafia.
Da qui, la scelleratezza assoluta delle scelte del Governo Berlusconi, contro le quali l’opposizione di Rifondazione Comunista e della nascente Federazione della Sinistra sarà forte e determinata. In questo senso, il Comune di Martone, con l’approvazione dell’ordine del giorno del PRC, rappresenta un primo felice esempio di consapevolezza e di maturità politica, che speriamo possa essere emulato anche dagli altri comuni del comprensorio e della provincia».
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