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Una villa a tre piani di 200 metri quadrati ciascuno, confiscata alla criminalità organizzata e ristrutturata nel 2006 con la somma di 125 mila euro, è stata trasformata in un museo aperto alla città, ai visitatori di tutto il mondo, agli studenti e ai ricercatori interessati a portare avanti un lavoro di approfondimento sul tema della ‘ndrangheta e della criminalità organizzata.
Punto di forza del progetto del Museo della ‘ndrangheta è stato da subito il lavoro con i ragazzi delle scuole calabresi confluito nella pubblicazione del primo volume della collana “A mani libere”, presentato quest’anno al Quirinale in occasione dell’inaugurazione dell’anno scolastico.
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