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Si chiama «Orto in condotta» ed è un progetto avviato in partnership dal Dipartimento pubblica istruzione della Regione Calabria e da Slow food per fare svolgere agli studenti lavori agricoli nelle scuole. Un’attività che ha lo scopo di fare riscoprire ai ragazzi i valori dell’agricoltura e dell’alimentazione basati sul rispetto della natura e della genuinità della produzione. L’iniziativa è stata già avviata in altre regioni, ma la Calabria è la prima che aderisce come istituzione al progetto.Saranno avviati 12 orti in altrettante scuole della Calabria che si aggiungeranno ai tre già esistenti nel settimo circolo di Cosenza e negli istituti comprensivi di Badolato e Santa Severina.
I ragazzi, in base al progetto, coltivano un orto a scuola e ne trasformano i prodotti in mensa. Il progetto, che è già operativo, partirà delle scuole elementari e sarà progressivamente esteso agli istituti di grado superiore.
«Continuamo – ha detto, nel corso della conferenza stampa in cui è stata illustrata l’iniziativa, il vicepresidente della Regione, Domenico Cersosimo – ad investire sulla scuola e sui ragazzi perchè è questo, a nostro parere, il modo migliore per risolvere i problemi della Calabria e dare un futuro alla nostra regione.
Bisogna attivare le menti dei nostri ragazzi non solo nelle normali attività di studio, ma anche in attività diverse che consentano loro di acquisire una ricchezza complessiva e di collegarsi alle generazioni passate. La riscoperta dei cibi naturali e della sana alimentazione è uno dei percorsi attraverso cui raggiungere questo risultato. L’obiettivo del progetto è formativo, da un lato, e di crescita culturale dall’altro».
Per la realizzazione del progetto saranno coinvolti, insieme agli insegnanti, anche quelli che Cersosimo ha definito i “nonni contadinì. «Intellettuali della terra – ha detto l’assessore regionale alla Pubblica istruzione – che, grazie al patrimonio di conoscenze di cui sono portatori, sappiano guidare i nostri ragazzi, col lezioni teoriche e pratiche, nella scoperta dell’agricoltura, che rappresenta uno dei valori veri della nostra società e che viene sempre più sottovalutata dai media e dalla cultura della modernità che sovrasta tutto». Cersosimo ha anche annunciato l’avvio a breve di un altro progetto, «Filone a scuola», «che sarà attuato – ha detto – realizzando il pane a scuola e riscoprendo anche in questo caso una cultura che è sconosciuta alle nuove generazioni».
Per il segretario nazionale di Slow Food Italia, Daniele Buttignon, il progetto «orto in condotta ha il merito di ridare valore culturale al cibo ed alla nostra alimentazione. Una riscoperta in cui i bambini ed i ragazzi possono svolgere un ruolo fondamentale attuando una forma di educazione anche nei confronti dei loro genitori, che coinvolti dalla modernità e dai ritmi frenetici della società moderna hanno dimenticato certi valori perchè i modelli di produzione alimentare che si seguono oggi sono completamente diversi rispetto al passato. E quello che si è perso oggi è, soprattutto, il legame con la terra e la ricchezza che sa produrre». «Avviare i bambini alla conoscenza dei prodotti della terra – ha detto ancora Buttignon – significa fare loro recuperare conoscenze che sono ormai perse come quella della stagionalità dei prodotti agricoli, sapendo quando vanno comprate, per esempio, le fragole perchè è in quel periodo che la terra le produce naturalmente».

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