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REGGIO CALABRIA – Il gup distrettuale di Reggio Calabria, Domenico Santoro, ha condannato 27 persone imputate di associazione mafiosa a pene varianti tra i dieci ed i sei anni di reclusione a conclusione del processo con rito abbreviato scaturito dall’operazione «Bellu lavuru», condotta dai carabinieri nel 2007. L’inchiesta ha riguardato le presunte infiltrazioni di alcune cosche della ‘ndrangheta negli appalti per la realizzazione dei lavori di rifacimento della strada statale 106 jonica, dopo il crollo di una galleria, nel tratto compreso tra Palizzi Marina ed Africo Nuovo. Le condanne più alte sono state inflitte ai presunti promotori dell’associazione mafiosa, Bruno Morabito, Giovanni Talia e Domenico Vadalà. Il gup ha disposto l’assoluzione per sei imputati, Angelo Cilione, Leonardo Della Villa, Pasquale Dieni, Donato Palamara, Giuseppe Strati e Salvatore Vadalà. Il pm, Giuseppe Lombardo, aveva chiesto la condanna di tutti gli imputati a pene varianti tra i 14 ed i dieci anni di reclusione.
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