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Su proposta dell’assessore all’Urbanistica Michelangelo Tripodi, la Giunta regionale della Calabria ha deciso di aderire alla manifestazione, che si svolgerà il 19 dicembre prossimo a Villa San Giovanni, per dire no alla costruzione del ponte sullo Stretto di Messina. La scelta – è scritto in una nota dell’ufficio stampa della Giunta regionale – fa seguito alla decisione assunta recentemente di presentare ricorso alla Corte Costituzionale per sollevare il conflitto di attribuzioni nei confronti del Governo in merito al progetto varato dal Cipe per l’avvio del cantiere per la cosiddetta «variante di Cannitello». L’assessore Tripodi esprime soddisfazione per la scelta dell’Esecutivo regionale «che – ha detto – pone la Regione Calabria in prima fila nella battaglia contro un’opera sbagliata, inutile e dannosa, che Berlusconi vuole imporre alla Calabria e alla Sicilia quale vero e proprio monumento di regime». Secondo l’assessore Tripodi «oggi più che mai occorre abbandonare il progetto del ponte e fare un grande piano per la messa in sicurezza del territorio calabrese e siciliano. Un piano che punti alla riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico e privato e alla realizzazione delle infrastrutture che servono per lo sviluppo delle due regioni». Su proposta dell’assessore all’Urbanistica Michelangelo Tripodi, la Giunta regionale della Calabria ha deciso di aderire alla manifestazione, che si svolgerà il 19 dicembre prossimo a Villa San Giovanni, per dire no alla costruzione del ponte sullo Stretto di Messina. La scelta – è scritto in una nota dell’ufficio stampa della Giunta regionale – fa seguito alla decisione assunta recentemente di presentare ricorso alla Corte Costituzionale per sollevare il conflitto di attribuzioni nei confronti del Governo in merito al progetto varato dal Cipe per l’avvio del cantiere per la cosiddetta «variante di Cannitello». L’assessore Tripodi esprime soddisfazione per la scelta dell’Esecutivo regionale «che – ha detto – pone la Regione Calabria in prima fila nella battaglia contro un’opera sbagliata, inutile e dannosa, che Berlusconi vuole imporre alla Calabria e alla Sicilia quale vero e proprio monumento di regime». Secondo l’assessore Tripodi «oggi più che mai occorre abbandonare il progetto del ponte e fare un grande piano per la messa in sicurezza del territorio calabrese e siciliano. Un piano che punti alla riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico e privato e alla realizzazione delle infrastrutture che servono per lo sviluppo delle due regioni».

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