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di PIERO QUARTO
MATERA – «Poco più di quattro anni fa, nel 2005 si spegnevano le macchine di questo centro mentre fuori c’era gente a protestare. Oggi a distanza di pochissimo tempo completiamo un percorso di rilancio e di ripresa di questo centro».
Sono le parole di Vincenzo Santochirico vicepresidente della giunta regionale di Basilicata a sintetizzare la scelta strategica fatta dalla Regione Basilicata su tecnologia e innovazione attraverso il centro di geodesia di Matera. In questo senso è importante il protocollo d’intesa che l’Asi e la Regione Basilicata hanno sottoscritto ieri per creare un polo di eccellenza e di riferimento per l’Osservazione della terra. Un investimento complessivo di 24 milioni di euro di cui circa 9 da parte della Regione Basilicata ed un aumento dell’occupazione programmato in un arco di 5 anni che dovrebbe toccare almeno le cento unità.
Il tutto con l’obiettivo di garantire un’interesse sul territorio per le aziende pubbliche e private che saranno chiamate ad investire e dunque a creare attenzione ed occupazione: «i tempi sono certi e prevedono che entro il 31 dicembre, al massimo entro venti giorni dall’approvazione del bilancio vengano definiti gli impegni di spesa che la Regione Basilicata sosterrà» ha spiegato Santochirico, «la somma stimata è di 24 milioni di euro in un rapporto di 1 a 2 tra Regione e Asi». Questo significa che l’investimento che dovrebbe toccare alla Regione dovrebbe aggirarsi tra gli otto e i nove milioni di euro e che saranno determinati nel prossimo bilancio.
Quella della Basilicata risulta oggi una scelta strategica come confermano anche le parole del presidente della Regione, Vito De Filippo: «Le regioni del Mezzogiorno devono provare a indirizzare le proprie scelte sulla ricerca e sull’innovazione, vale a dire sui settori più all’avanguardia.
La Basilicata si sta muovendo da tempo in questa direzione partecipando, ad esempio, a una rete europea sulla ricerca e sull’osservazione della terra che prova a determinare implicazioni positive, anche più generali che sono dentro il programma Cosmo SkyMed, sul versante della tutela dell’ambiente e della protezione civile.
Abbiamo scritto e approvato un piano della ricerca e dell’innovazione una scelta netta e puntuale su quattro settori strategici: automotive e infomobilità con la Fiat, agrobiotecnologie in particolare nel Metapontino, l’energia nella Val D’Agri e, per Matera, l’osservazione della terra. I nostri programmi sono quindi indirizzati a sostenere queste attività.
Noi immaginiamo che questa iniziativa rappresenti un’occasione importante per mettere la Basilicata in una rete mondiale con un aumento sostanziale di share intorno a questo territorio. La Basilicata è una regione piccola e non può competere sulla grandezza dei numeri e delle dimensioni» ha aggiunto de Filippo.
«Noi pensiamo che questa debolezza, sommata alla sua posizione geografica, si possa affrontare innovando la regione e facendola diventare più agile e più veloce».
Poi un chiarimento sull’affidabilità del progetto e sulla conferma che la Regione ci crede: «questo non è un protocollo come tanti che finisce per non avere seguito, questo non è uno spot ma molto più semplicemente un comportamento in coerenza con gli atti che sono stati assunti in passato».
Infine non è mancato un breve excursus storico sul processo di sviluppo del centro spaziale materano la cui prima intesa è stata siglata nel 1983 e che finisce oggi per completare un percorso che nell’arco di molti anni lo ha portato a diventare, e nei progetti lo porterà sempre di più, un punto di riferimento a livello mondiale.
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