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di ANTONELLA CIERVO
SOLO pochi giorni fa l’appello dei detenuti del carcere di Matera che chiedevano l’applicazione delle pene alternative alla detenzione per superare il problema del sovraffollamento. E ieri il deputato radicale, Rita Bernardini (eletta nel Pd) è tornata sul caso-Matera con un’interrogazione al ministro della Giustizia per conoscere la reale situazione dell’organico del penitenziario cittadino e scongiurare gli episodi di aggressione a danno del personale dell’amministrazione carceraria».
Il riferimento della parlamentare è all’aggressione di cui sono stati vittime sei agenti della Polizia penitenziaria da parte di un detenuto extracomunitario.
Il 12 giugno dello scorso anno, infatti, l’uomo aggredì le guardie provocando ad uno di loro un taglio alla gola con una lametta e ad un altro un trauma cranico per i colpi inferti alla testa.
«Di quell’aggressione risalente a più di un anno fa – chiede al ministro Alfano – nulla si è saputo sulla stampa locale in merito si come si siano svolti i fatti». Sulla vicenda si è espresso anche Maurizio Bolognetti, segretario regionale dei Radicali il quale sostiene la tesi della Bernardini.
«il 15 agosto, quando fu effettuata la visita ispettiva di 168 parlamentari nelle carceri italiane, nella Casa Circondariale di Matera, visitata dall’on. Maurizio Turco accompagnato dal Segretario di Radicali Lucani Maurizio Bolognetti – prosegue la Bernardini nella sua interrogazione – dai dati forniti dall’amministrazione dell’istituto, risultavano presenti 165 detenuti (a fronte di una capienza regolamentare di 135 posti); gli agenti effettivamente in servizio erano 115 (15 in meno del numero previsto nella pianta organica; quanto agli educatori e gli psicologi i dati riferivano della presenza di un solo educatore e di un solo psicologo; stranamente, nella parte del questionario in cui si richiedevano i dati delle aggressioni subite dai dipendenti dell’amministrazione penitenziaria, questi risultavano uguali a “zero” sia nel 2008 che nel 2009».
In più occasioni, sostiene ancora la parlamentare, sono state segnalate violazioni della normativa in tema di sicurezza dei lavoratori nelle sedi lucane, compresa la casa circondariale di Matera.
Resta aperta, inoltre, la questione del reparto protetto per detenuti all’interno dell’ospedale Madonna delle Grazie. Come hanno sostenuto anche alcuni esponenti sindacali del settore, le richieste sono rimaste inevase nonostante la spesa verrebve interamente sostenuta dalla Regione Basilicata.
I temi sul tavolo restano, dunque, scottanti tanto da far chiedere all’onorevole Bernardini se il ministro sia a conoscenza dell’aggressione del giugno 2008 e se al Dap siano state riferite tutte le aggressioni al personale avvenute fra il 2008 e il 2009.
«Matera non vive l’emergenza dfi molti altri penitenziari italiani – spiega l’onorevole – ma è bene evitare che si creino situazioni di potenziale pericolo».
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