X
<
>

Share
2 minuti per la lettura

Quella relazione proprio non la tollerava. Vedere la figlia diciassettenne in compagnia di un giovane romeno non gli andava giù. E così, all’ennesima discussione, ha colpito la ragazzina con un calcio sulle gambe e poi l’ha scaraventata contro un bidone dell’immondizia.
Adesso, per quel gesto, un 49enne di Falerna, F.M., piccolo centro sulla costa Tirrenica catanzarese, nel lametino, è stato arrestato per lesioni personali aggravate.
Ma la punizione più severa gliel’ha inflitta la figlia, che se ne è andata di casa per vivere il suo amore con quel giovane proveniente dall’Est europeo.
La vicenda risale al settembre scorso e matura in una famiglia umile, ma solo adesso, dopo che i carabinieri hanno ultimato tutti gli accertamenti, il gip del Tribunale lametino, su richiesta della Procura, ha emesso un provvedimento di custodia cautelare agli arresti domiciliari che è stato eseguito stamani. F.M., che fa piccoli lavori saltuari, era a passeggio, quando incontrò la figlia insieme al fidanzato col quale aveva da mesi una relazione.
Fin lì erano state liti, ma niente più. Quella volta, invece, dopo la prima lite, per strada, l’uomo attese la ragazza a casa e l’affrontò duramente. Prima un violento calcio alle gambe, dato da dietro, poi una spinta che mandò la giovane a sbattere contro un bidone dell’immondizia provocandole lesioni al torace.
Alla scena assistette anche la madre della ragazza, che però non riuscì a intervenire. L’altro figlio della coppia di 27 anni, infatti, pur non accanendosi contro la sorella, prese la madre e la rinchiuse in camera da letto per impedirle di aiutare la giovane e frenare l’ira del padre. Adesso anche lui dovrà rispondere del suo comportamento. Nei suoi confronti il gip ha emesso un provvedimento di obbligo di dimora per sequestro di persona. Le grida della giovane e del padre, però, richiamarono l’attenzione dei vicini che chiamarono immediatamente i carabinieri. Padre e figlio furono subito denunciati alla magistratura. Adesso sono giunti i provvedimenti restrittivi.
Nel frattempo la ragazza ha preso la sua decisione: ha lasciato la famiglia e , soprattutto, quel padre violento, per seguire la strada indicata dal suo cuore ed è andata a vivere con quel giovane proveniente dalla Romania. Un’origine che per molti, troppi, equivale ad una condanna all’isolamento.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE