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Antonio Pelle di 77 anni, considerato uno dei boss più potenti della ‘ndrangheta di San Luca, arrestato nel giugno scorso dopo anni di latitanza, è morto stamani nell’ospedale di Locri in seguito ad un infarto. Pelle, conosciuto come «’Ntoni gambazza», latitante dal 2000, era stato arrestato il 12 giugno scorso dai carabinieri del Ros che lo sorpresero nella stanza post operatoria dell’ospedale di Polistena dove si era ricoverato per un’ernia strozzata. Condannato a 16 anni di reclusione per sequestro di persona, traffico di sostanze stupefacenti ed associazione mafiosa, Pelle era ricercato anche per associazione mafiosa finalizzata al traffico internazionale di armi, sostanze stupefacenti ed altro. Dal 18 settembre 2007 le sue ricerche erano state diramate anche in campo internazionale ed il suo nome inserito nell’elenco dei 30 ricercati più pericolosi d’Italia. Il suo nome, disse il giorno dell’arresto il procuratore di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, «significa ‘ndrangheta in Calabria e anche fuori, è uno dei capi storici dell’organizzazione. Con lui risaliamo alle vicende più antiche, alle guerre di mafia e alle riunioni presso il santuario della madonna di Polsi che rappresentavano, 30 anni fa, il momento cruciale ogni anno delle intese tra le varie cosche».

Ieri Pelle era stato scarcerato in considerazione del suo precario stato di salute e posto ai domiciliari nella sua abitazione di Bovalino. Nella notte le sue condizioni si sono aggravate ed è stato ricoverato nell’ospedale di Locri dove stamani, verso le 7.30, è morto.

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