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di PIERO QUARTO

MAI VITTORIA è stata più beffarda. Per la Publisys e per il suo allenatore. Antonio Paternoster pensava di aver risolto gran parte dei problemi di questo inizio di stagione mettendo al tappeto Ferentino e invece ha scoperto, poco dopo, di essere stato esonerato. La Publisys vuole salvarsi e, dopo aver scelto Paternoster, oggi scopre che per farlo bisogna chiedere aiuto a Cesare Ciocca.
Una scoperta tardiva che arriva proprio nel momento “peggiore” cioè quando Paternoster batte la capolista Ferentino. Così la beffa è servita. Per il tecnico ma anche per la società che già aveva pronto (nessuno può credere che si sceglie e si annuncia un allenatore in un’ora) il sostituto cioè Ciocca.
Forse anche per questo una vittoria di Ferentino avrebbe reso indolore questa scelta che ora ha invece del clamoroso, del paradossale e anche dell’azzardato.
Paternoster ha superato indenne la trasferta di Perugia dove già si rincorrevano le voci di un suo esonero. Poi ha perso in casa con Palestrina, ma nessuno lo ha messo in discussione. Anzi si è detto e scritto: «Paternoster non si tocca».
Tutti ci abbiamo creduto ed il tecnico ha tenuto duro anche a Barcellona. Lì ha servito il primo miracolo riuscendo con una squadra falcidiata dagli infortuni a tener testa ad un’autentica corazzata come quella di Gramenzi, fino all’ultimo minuto. Poi ha completato l’opera battendo la capolista imbattuta Ferentino. Quando nessuno, neanche in casa sua, ci credeva più. Ma la società aveva già scelto, dopo Barcellona aveva già deciso di affidarsi a Cesare Ciocca. Una scelta quantomeno intempestiva dopo aver dato fiducia, creduto, scommesso in un tecnico giovane e per di più potentino. Oggi Paternoster esce a testa altissima da questa vicenda ed è forse un caso unico più che raro di un allenatore che supera indenne cinque sconfitte consecutive e viene esonerato dopo una vittoria. La prima della serie. Per la società della Potenza ‘84 una gestione discutibile e quantomeno intempestiva di una situazione che non doveva arrivare a questo punto. La speranza è che i dirigenti della Publisys non abbiano in questa squadra la stessa fiducia che hanno dimostrato di non avere nel loro allenatore. Quello sarebbe infatti un peccato mortale.

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