3 minuti per la lettura
Brinda Franco Lerda per la vittoria, cementa la sua panchina a differenza di quella di Fabrizio Castori che sconsolato aspetta adesso alla finestra gli eventi. Dopo due ko il Crotone si rialza e ritrova la vittoria, magari nella gara dove non ha certo offerto un gioco bello e spumeggiante ma a volte bisogna fare di necessità virtù. Il tecnico di Tolentino adesso vede il suo futuro più nero ma probabilmente il suo Piacenza, se continua a offrire prestazioni di questo spessore, merita la posizione in classifica. Lerda invece aveva qualche problema di troppo con le assenze di Beati e Daud per infortunio e di Bonvissuto per squalifica. In campo riecco Petrilli, De Martino e in attacco per la prima volta dall’inizio Mendicino. La gara, soprattutto nel primo tempo, non è bella. Non c’è un filo logico né da una parte e né dall’altra. Il Piacenza pensa più a rompere che a costruire e per il Crotone diventa tutto difficile. Neppure l’alibi del campo questa volta potrebbe reggere perché l’erba adesso copre tutto il rettangolo a differenza delle scorse partite nelle quali si faticava anche a stare in piedi. E a proposito di alibi non ci sta nemmeno quello arbitrale perché il signor Gava (col quale il Crotone non ha mai vinto) è vero che sorvola su un fallo ai danni di Legati da parte di Anaclerio nel cuore dell’area, non vede un buffetto di Legati ad Anaclerio in un altro corpo a corpo in area emiliana, ma punisce con la massima punizione l’ennesima trattenuta del capitano ospite su Legati. Tutto questo alla mezzora ma con un piccolo problema: nel Crotone sono assenti i due rigoristi principali (Beati e Bonvissuto) e sul dischetto si presenta Cutolo. Breve ricorsa e tiro di sinistro sul lato mancino del portiere Maurantonio che si allunga e blocca con estrema facilità. La gara non è bella e il rigore sbagliato non fa altro che complicare i piani dei rossoblu che adesso devono lottare anche con la situazione psicologica. Per Castori, che scampa il pericolo, è tutta manna dal cielo visto che ad inizio gara mischia il suo spogliatoio proponendo una squadra inedita con giocatori all’esordio fin dall’inizio come per esempio Silvestri. Ma quelle di Castori sono sembrate scelte dettate dalla disperazione ma anche delle troppe assenze per squalifiche e infortuni. Perché ad inizio ripresa Lerda cambia Cutolo con Zito mentre Castori ripropone lo stesso undici. Al 7′ il nuovo entrato Zito si procura una punizione dai 22 metri da posizione intrigante. Sulla sfera De Martino e Morleo con tiro di sinistro di quest’ultimo che aggir ala barriera e si infila nell’angolino basso dove Maurantonio non ci può arrivare. Sotto di un gol Castori cambia tre uomini in 10 minuti cercando di dare pressione nella speranza di riacciuffare il pari. L’occasione, unica in tutta la gara, capita sui piedi di Moscardelli che al 15′ sfrutta una mezza indecisione di Legati e punta la porta di Concetti ma con una conclusione davvero inguardabile che termina nella curva Manzulli. Il Crotone gioca di rimessa e al 20′ sfiora il raddoppio con Mazzarani che da dentro l’area raccoglie un suggerimento di Gabionetta ma non centra lo specchio della porta. Coresi entra per il generoso Gabionetta ma per il Piacenza sei minuti di recupero non bastano per riequilibrare la gara. Vince il Crotone che adesso si prepara ad ospitare la capolista Ancona sperando di riservarle lo stesso trattamento del Piacenza. Di Moscardellil’unica azione da rete ospite.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA