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I capigruppo alla Regione di Fi, Pino Gentile, An, Alberto Sarra, Psi, Franceso Galati, La Destra, Gabriele Limido, Popolari e Liberali verso il Pdl, Gianpaolo Chiappetta, e Liberaldemocratici, Giovanni Nucera, chiederanno al presidente del Consiglio regionale Giuseppe Bova una riunione straordinaria dell’Assemblea dedicata alla “gravissima vicenda della cosidetta nave dei veleni» nel corso della quale chiederanno che all’assessore all’Ambiente, Silvio Greco, sia ritirata la delega.
«La Calabria – è scritto in una nota dei capigruppo – ha dovuto subire l’atteggiamento poco istituzionale e poco collaborativo dell’assessore all’ambiente, prodottosi in azzardate dichiarazioni sulla presenza della radioattività nel Tirreno cosentino che hanno deturpato in maniera indelebile l’immagine del territorio, con conseguenze oggettive sull’andamento dell’economia calabrese».
«Proprio il curriculum vitae dell’assessore Greco – proseguono i capigruppo – biologo marino, rafforzava l’attendibilità delle sue dichiarazioni, facendo palesare che il Tirreno fosse invaso da fusti radioattivi, pur in assenza di una controprova decisiva. L’atteggiamento responsabile delle opposizioni e l’attaccamento alla Calabria dei consiglieri e dei dirigenti del centrodestra producevano un’attenzione concreta verso la vicenda, tradottasi con l’invio, da parte del Governo nazionale, di una nave di monitoraggio». «L’assessore Greco – affermano i capigruppo – continuava, però, ad ingaggiare un conflitto dialettico con il Governo centrale fomentando la protesta dei sindaci e inducendo alla psicosi, pur senza avere alcuna prova evidente della presenza delle scorie. L’accertamento della verità ha tranquillizzato i calabresi ma non è riuscito ad evitare di mettere in ginocchio l’economia di interi comuni, a causa di un comportamento inaccettabile del titolare della delega all’ambiente per il quale chiederemo, nella sede consiliare, il ritiro della delega». «Sarebbe auspicabile – conclude la nota – che il dott. Greco prendesse atto degli effetti collaterali determinati dal suo comportamento e rassegnasse subito le dimissioni. Questa vicenda meritava una gestione accorta e prudente e non estremismo ingiustificato che un tecnico considerato di valore avrebbe dovuto in tutti i modi evitare. Chiediamo, infine che la Regione fornisca le cifre esatte delle spese sostenute per il monitoraggio, il nome della società affidataria, i suoi responsabili».

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