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Pippo Callipo: «Oggi Berlusconi avrebbe dovuto essere con il popolo della Calabria sceso in piazza a chiedere verità. Se un’emergenza simile fosse scoppiata nella Padania di Bossi, Berlusconi non sarebbe andato in Russia, ma si sarebbe precipitato lì per dare man forte e sollecitare le autorità competenti a essere rapide e puntuali. E se Berlusconi o perlomeno un ministro non fossero andati – dice ancora Callipo – la Lega e il centrodestra padano non avrebbero definito strumentale la protesta dei cittadini, ma avrebbero fatto una guerra e aperto la crisi. Invece la Calabria è vista dal Governo come terra di appestati, per cui neanche un ministro s’è degnato di venire a vedere di persona». Secondo Callipo, «sbaglia il Pdl calabrese ad accusare la grande manifestazione di Amantea di strumentalizzazione. Perchè non si è voluto fare allarmismo, ma reclamare che il Governo faccia il proprio dovere. E sbaglia il Pdl calabrese, dimostrando di non possedere carattere per affermare le ragioni della Calabria, a non prendere atto dell’isolamento preoccupante della Calabria nel Paese e a non protestare energicamente col Governo lombardo/veneto».
Gianni Speranza: «Lamezia ha dimostrato sia vicinanza alla città di Amantea, alla quale si sente molto legata – ha detto Speranza – sia grande sensibilità alla questione del traffico dei rifiuti tossici e radioattivi che rischiano di avvelenare il nostro territorio e che rappresentano quindi un problema di tutti. La comunità lametina – ha aggiunto il primo cittadino – si sente molto coinvolta in questo dramma che accomuna tutti i calabresi. In questa terra di disoccupati, il lavoro è così bistrattato che addirittura chi lavora muore nel disinteresse generale. La fabbrica della morte, le navi dei veleni, le scuole costruite con materiali radioattivi, rappresentano il paradigma della vicenda calabrese. L’inquinamento ambientale e l’inquinamento mafioso mai come questa volta hanno la stessa faccia».
Luigi De Magistris: «In Calabria lo Stato e la politica si giocano tutta la loro credibilità, per questo l’appello di oggi rivolto dai manifestanti di Amantea al Governo perchè intervenga, non può restare inascoltato. Il caso delle navi dei veleni, le discariche illegali di rifiuti tossici e pericolosi, senza trascurare la drammatica vicenda di Crotone, chiamano infatti in causa le istituzioni e le amministrazioni: sono loro, per prime, a dover rispondere davanti alla popolazione locale della trasformazione di una Regione in discarica a cielo aperto. Sono loro, soprattutto, a dover chiarire la continuità tra mafie e politica che è alla base di questa trasformazione, capace di garantire profitto ad entrambe a danno della salute dei cittadini e dell’ambiente. Alla magistratura spetta il compito di cercare la verità, al Governo quello di attuare tutte le misure per garantire la salute dei calabresi e dell’ambiente, a cominciare da un’operazione di bonifica del territorio. Purtroppo, fino ad oggi, i calabresi hanno potuto registrare soltanto un triste e inaccettabile silenzio da parte dell’esecutivo, che certo non aiuta il movimento e la lotta per la legalità che pure in Calabria stanno nascendo e a cui l’Italia dei Valori non farà mai mancare il suo sostegno».
Michele Trematerra «Sono stato stamani alla manifestazione di Amantea ed ho parlato con tanti cittadini del Tirreno: si è trattato di una mobilitazione positiva a cui, però, deve seguire un atteggiamento responsabile di partiti e di istituzioni che non devono soffiare sul fuoco dell’allarmismo» Lo afferma il capogruppo dll’Udc in Consiglio regionale, Michele Trematerra. «Non dobbiamo abbassare la guardia – aggiunge Trematerra – ma nemmeno giungere a conclusioni affrettate o generare psicosi inutili. L’Udc si farà promotrice nelle sedi istituzionali di provvedimenti tesi a sostenere i danni subiti sinora dai ceti produttivi del Tirreno».
Roberto Occhiuto «Sulla vicenda della nave dei veleni non si facciano polemiche o speculazioni politiche. Tuttavia, credo sia del tutto normale che si richieda una maggiore attenzione da parte del Governo». Lo ha detto il deputato dell’Udc Roberto Occhiuto, a margine della manifestazione di Amantea. «A nessuno sfugge, infatti – prosegue – che se per i rifiuti di Napoli Berlusconi è andato in Campania decine di volte, per questi rifiuti, affondati o interrati, non ha ancora speso una sola parola».
Giuseppe Bova: «Alcuni uomini, anche da soli, per difendere la loro terra e il loro mare sono arrivati fino al sacrificio della vita. E quando la causaè sacrosanta, capita sempre che tanti uomini, tanti davvero, poi non solo onorano la memoria di queste grandi personalità ma assumono quei principi e quegli obiettivi come propri. Stamattina ad Amantea ci auguriamo che stia cominciando, per il bene della Calabria, dei calabresi e dell’Italia onesta, un movimento di grande respiro. Così si rende onore, oltre a quanti sono morti combattendo su questo fronte, anche ai vivi e a tutti quanti desiderano migliorare la qualità della vita e dell’ambiente».
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