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di GABRIELE ELIA
POLICORO – Trattori in strada ieri mattina nel centro jonico. La protesta minacciata nei giorni scorsi dal coordinamento dei sindaci del comprensorio e degli agricoltori, alcuni aderenti al Cam (Comitato agricolo metapontino), è culminata giovedì mattina in una forte protesta per lo stato perenne di crisi in cui versa il comparto primario dell’economia regionale. Hanno dapprima invaso la 106 jonica, partendo da Montalbano, e poi hanno protestato in tarda mattinata di fronte gli uffici di via De Gasperi, in pieno centro a Policoro, dove si trova una sede distaccata del Dipartimento agricoltura della Regione Basilicata.
Già dallo scorso mese di febbraio covava nel pianeta agricoltura una manifestazione spontanea contro gli atavici problemi del settore, più volte rivendicati dallo stesso coordinamento e addetti ai lavori, in numerose assemblee intercomunali in cui è stata presentata la piattaforma programmatica agricola ad oggi rimasta per buona parte nei cassetti della politica: regionale e nazionale. Gli agricoltori ritengono dei palliativi le timide aperture istituzionali trasversali, a tutti i livelli, di questi mesi sulle agevolazioni previdenziali ad esempio, e chiedono un impegno più strutturale ad un settore che ad oggi è rimasto ai margini dell’agenda politica e fuori dai più tradizionali strumenti di aiuto, come gli ammortizzatori sociali di cui gode ad esempio la cosiddetta industria pesante. Oltretutto gli scioperanti hanno più volte sostenuto come la loro voce sia rimasta inascoltata finora, nonostante il comparto agricolo rappresenti il fatturato maggiore, soprattutto nella fascia jonica, del Pil (Prodotto interno lordo) della Basilicata. Ma i venti di crisi internazionale degli ultimi tempi hanno dato il colpo di grazia mettendo in ginocchio anche loro e le produzioni locali, da qui il termometro della protesta si è impennato, con disagi già esposti ad una concorrenza impari con le altre colture europee per colpa di un sistema infrastrutturale carente; politiche fiscali e contributive non armonizzate con il resto d’Europa; alto costo del lavoro; difficoltà di raggiungere mercati esteri (più di 1000 chilometri); passività pregresse; cattiva gestione delle risorse idriche; difficoltà di accesso al credito per un eccessivo indebitamento. A tutto ciò si devono aggiungere, ma questo non dipende dalle istituzioni, le numerose calamità naturali (gelate, grandinate, forti acquazzoni e in alcuni casi anche trombe d’aria) che negli ultimi anni hanno letteralmente affossato l’economia agricola. Questa la situazione attuale: un vero e proprio stillicidio economico, che ha portato gli agricoltori ad una così forte iniziativa mediante la quale chiedono una normativa regionale per fronteggiare le calamità naturali; un alleggerimento dei debiti e una moratoria sui pagamenti relativi a scadenze amministrative; la cancellazione dei canoni consortili 2009 e il dilazionamento di quelli ancora da pagare. Tra i politici presenti, oltre al sindaco di Montalbano Jonico, Leonardo Giordano, anche il suo omologo di Policoro, Nicola Lopatriello, e il consigliere provinciale Serafino Di Sanza. In tarda mattinata i manifestanti in un sit-in, sempre vicino gli uffici periferici regionali di Policoro, hanno atteso che arrivasse qualche interlocutore da Potenza. Non si sono visti striscioni delle sigle sindacali più rappresentative, tranne L’Ugl (Unione generale del lavoro) e Altragricoltura. Il prossimo appuntamento, salvo variazioni di programma, è previsto a novembre a Napoli in un maxi raduno del Sud Italia.
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