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I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Reggio Calabria hanno proceduto all’arresto di Francesco Labate, 29 anni, accusato di estorsione aggravata dalle modalità mafiose e realizzata per agevolare la cosca Barreca. La vicenda aveva avuto origine nel dicembre del 2008 quando un ristoratore di un comune ionico aveva denunciato un tentativo di estorsione ai propri danni.
Il ristoratore, infatti, nell’approssimarsi delle festività natalizie, aveva ricevuto delle visite da non meglio identificatipersonaggi che, in nome e per conto della cosca Barreca, chiedevano denaro.
Le indagini svolte dai finanzieri avevano consentito nell’immediatezza sia di accertare la realizzazione del tentativo di estorsione sia di identificare uno degli uomini coinvolti. Gli elementi probatori raccolti (nell’occasione furono anche effettuate delle videoriprese che immortalarono la consumazione dell’evento estorsivo) determinarono la Dda reggina ad operare il fermo, successivamente trasformato nella misura della custodia cautelare in carcere tuttora in essere, di Giuseppe Filice, 44 anni, cugino «acquisito» dei fratelli Barreca, attualmente sottoposti a regime detentivo carcerario ad elevata vigilanza e capi della omonima cosca.
L’arresto di Filice suscitò vasta eco negli ambienti istituzionali e nella comunità imprenditoriale nazionale costituendo il primo vero caso di ribellione al «pizzo» da parte di un commerciante reggino. L’importanza dell’evento fu sottolineat dal Procuratore Nazionale Antimafia e dal Presidente della Repubblica, in occasione della sua visita istituzionale in Calabria il 15 e 16 gennaio scorsi.
Nella prosecuzione delle attività investigative i militari del Corpo hanno cercato di individuare eventuali altri complici di Filice. I riscontri effettuati mediante attività di appostamento e pedinamento, svolti anche con l’ausilio di metodologie investigative specifiche, hanno consentito di risalire a Labate, inserito, secondo gli inquirenti,a pieno titolo nella cosca Barreca, egemone nella zona di Pellaro-Bocale-Lazzaro di Reggio Calabria, essendo genero di Filippo Barreca, 53 anni, attualmente detenuto e accusato di omicidio volontario, traffico di stupefacenti e associazione per delinquere di stampo mafioso. Il provvedimento di custodia cautelare è stato emesso dal Gip, Filippo Leonardo, su richiesta del Procuratore Capo della Repubblica di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, che ha coordinato le indagini dirette dal Sostituto Procuratore della Repubblica Giuseppe Lombardo. Labate è stato trasferito nella casa circondariale di Reggio Calabria.

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