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Postiglione dichiara la propria intenzione di abbandonare la barca per tutelare innanzitutto la sua persona e per l’ordinaria amministrazione dà ampi poteri a Galigani, dirigente inviso alla tifoseria che ha montato la contestazione verso il Potenza.
«Non sono gradito, quindi me ne vado». Poche parole per un concetto che segna definitivamente il futuro del Potenza. Da ieri pomeriggio Giuseppe Postiglione si disimpegna da tutti gli incarichi ma, soprattutto, dagli impegni economici. Mette a disposizione di chiunque la società e garantisce solo l’ordinaria amministrazione, senza più nessun esborso personale. Il dg Galigani, che curerà questa emergenza, avrà a disposizione solo soldi di autofinanziamento (incassi, premi di valorizzazione, taglio di posti di lavoro e decurtazione degli stipendi). «Non vado via per la contestazione che sto subendo da diverso tempo – ha spiegato Postiglione – ma perché ho perso la serenità per prendere delle decisioni, oltre a essere oggetto di minacce personali all’incolumità fisica mia e dei miei familiari». Intanto però i poteri di gestione dell’ordinario sono affidati a Galigani, il dirigente maggiormente inviso all atifoseria.
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