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La presidenza regionale dell’ANAPI, l’Associazione Nazionale Piccoli Imprenditori della Pesca, ha scritto alla direzione dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria, per chiedere «un monitoraggio delle matrici ambientali ed alimentari eventualmente intaccate da possibili fenomeni di inquinamento del mare a causa della paventata presenza di fusti contenenti materiale tossico e/o radioattivo».
In particolare l’associazione, rappresentativa degli operatori del settore della piccola pesca, chiede che l’Arpacal avvii uno specifico monitoraggio a partire dal comprensorio Soveratese, nel quale, nelle ultime settimane, è cresciuto nella popolazione l’allarme a tal punto da determinare un calo sensibile nell’attività dei pescatori. «La nostra associazione – conclude la presidenza regionale dell’ANAPI – è disponibile a collaborare, eventualmente organizzando apposite battute di pesca, al fine di analizzare il prodotto pescato, ed un momento di divulgazione al pubblico per fugare ogni allarmismo, sia da parte della popolazione e sia degli operatori del settore».
Il direttore scientifico dell’Arpacal, Francesco Nicolace, sulla base di precedenti esperienze che l’Agenzia ha acquisito nel settore, ha disposto un piano di controlli sulle diverse matrici ambientali eventualmente interessate, prevedendo quindi l’analisi chimica e biotossicologica di campioni di pesce pescato e, non ultimo dettaglio, con il coinvolgimento del CERA (Centro Epidemiologico Regionale Ambientale) dell’Arpacal, anche una specifica campagna che interessi direttamente i pescatori per verificare i possibili effetti di compromissioni dell’ambiente sulla salute degli operatori del settore.

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