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«Ci siamo sentiti ulteriormente e nei prossimi giorni lo incontrerò proprio perchè intendiamo stare al fianco della Procura di Paola». A dirlo è stato il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, in merito all’incontro che dovrà avere con il procuratore di Paola, Bruno Giordano, sulla vicenda della nave dei veleni e sui rifiuti tossici che sarebbero stati interrati nella zona di Serra d’Aiello. «Procura – ha aggiunto Alfano – che è protesa verso l’accertamento di una verità, che non può restare al buio. Qualunque essa sia, va accertata». Intanto si è tenuto a Locri un incontro dibattito, organizzato dall’Iest (Istituto Europeo Superiore per il Turismo) sul tema attuale, quanto scottante, delle navi dei veleni affondate nel mare calabrese e sui rifiuti interrati lungo il territorio. Dopo l’indirizzo di saluto del presidente del Consiglio comunale locrese, Vincenzo Carabetta, ha introdotto i lavori Enzo Romeo, consigliere di minoranza del Gruppo «Locri Positiva». Sono seguiti gl’interventi di Nino Morabito, presidente regionale di «Legambiente»; Vincenzo Mollace, direttore generale dell’Arpacal; Giuseppe Baldassarro, giornalista; Giustino Ranieri, direttore generale dell’Asl 9 di Locri. L’incontro è stato coordinato da Sergio Laganà, consigliere comunale, capogruppo di «Locri Positiva». A conclusione dei lavori l’assemblea ha ritenuto di «costituire un comitato civico per il controllo e il supporto alla corretta individuazione delle attività e procedure riguardanti l’individuazione e lo smaltimento di rifiuti tossici e radioattivi illegalmente occultati sul territorio calabrese e nei mari antistanti». Un forte appello rivolge «all’Assemblea dei sindaci della Locride, alla Provincia, alla Regione ed al Governo Nazionale affinchè si attivino immediatamente, per le rispettive competenze, per predisporre un piano di analisi e bonifica». Operazioni che devono avvenire «con la massima trasparenza e informando costantemente la popolazione calabrese». Vengono anche rivolte alcune «raccomandazioni» e avanzate richieste di urgenti risposte: «la priorità assoluta per la Calabria deve divenire la sua bonifica! È necessario comprendere con immediatezza se è in atto una contaminazione ovvero se c’è solo un pericolo di contaminazione per le persone e l’ambiente. È necessario che si formi un’Autorità di emergenza che incroci i dati provenienti dalle indagini penali e dalle dichiarazioni dei testimoni con le mappe dei siti dove sono stati effettuati movimenti terra che non trovano giustificazione e, infine, con una mappatura derivante da indagine epidemiologica». Secondo il Comitato è «necessario acquisire con immediatezza informazioni per individuare i siti contenenti materiali smaltiti illegalmente; analizzare la qualità dei materiali smaltiti, verificare se c’è stato contagio con l’ambiente, bonificare i siti». Non basta: è anche «necessario stimare i tempi per evitare eventuali contagi e dispersione nell’ambiente dei materiali smaltiti illegalmente (in quanto tempo, ad esempio, si corrodono i fusti smaltiti illegalmente sott’acqua o interrati?).
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