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Egregio Direttore,
alla luce degli ultimi avvenimenti (leggasi navi dei veleni, radioattività a Crotone e nell’area cosentina, vicenda dei Bronzi di Riace, precarietà nel mondo della scuola e non solo, e l’elenco potrebbe continuare) mi sarei aspettato una reazione da parte dei cittadini (tutti) e dell’opinione pubblica. Mi sarei aspettato una forte ed incondizionata presa di posizione da parte dei nostri (sic) rappresentanti (tutti) al Parlamento italiano nonchè da quelli (tutti) di fresca nomina al parlamento europeo. Altrettanto mi sarei aspettato dai nostri (tutti) rappresentanti istituzionali (dai consiglieri comunali a quelli regionali). Mi sarei aspettato una maggiore e continua attenzione da parte dei media locali con inchieste e reportage. Per dirla tutta, mi sarei aspettato una indignazione collettiva che unisse tutti (davvero tutti) i cittadini calabresi. La misura, forse, non è colma? Non ce n’è abbastanza, forse, per erigere metaforiche barricate? per fare sentire finalmente tutta la nostra rabbia? Cos’altro dovrebbe succedere ancora?
Invece, salvo qualche rarissima eccezione, noto che l’indifferenza regna sovrana, come se i problemi non ci riguardassero (tutti) da vicino. L’oblio in cui pare siano abbindolati i nostri conterranei è la peggiore delle disgrazie. Dice bene Saviano, l’indifferenza fa il gioco del potere, di tutti i poteri.
Mi chiedo e chiedo: fino a quando?
Grazie per l’attenzione
Paolo Greco
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