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L’Anaste-Calabria maifesterà alle ore 10 di domani davanti a Palazzo Alemanni di catanzaro, sede della Giunta regionale, «al fine di denunciare, in maniera pacifica ma ferma, la profonda crisi in cui versano le RSA, le Case Protette e i Centri di Riabilitazione convenzionati con il SSR.
La manifestazione, – riporta un docuemnto – organizzata per sensibilizzare al riguardo l’opinione pubblica e gli organi di governo regionali, vede la partecipazione anche della Fondazione Betania, dell’Aris e dell’Anmic, le quali unitamente all’Anaste-Calabria rappresentano la quasi totalità delle Strutture sanitarie e socio-sanitarie territoriali private.
In particolare, – scrive l’Anaste – le gravi criticità che non pochi problemi stanno creando alle Strutture sono dovute all’inspiegabile e persistente inadempimento da parte delle ASP e della Regione Calabria in merito all’abissale ritardo nei pagamenti di prestazioni regolarmente richieste, autorizzate ed erogate, nonchè alla mancata stipula dei contratti per la definizione dei rapporti economici e giuridici relativamente agli anni 2008 e 2009.
Una situazione, questa, divenuta ormai insopportabile, – scrive l’associazione – che inevitabilmente produrrà a breve ulteriori difficoltà, soprattutto per la corresponsione degli stipendi ai circa 5.000 dipendenti e per l’erogazione dei servizi e delle prestazioni ai circa 5.000 utenti qualora le Strutture venissero obbligate a sospendere i servizi per mancanza delle risorse necessarie alla loro gestione ordinaria». Il sit-in di protesta «vuole inoltre portare all’attenzione dell’esecutivo regionale la urgente necessità di modificare la DGR 62/2009 nella parte in cui dispone che «l tetto di spesa per la remunerazione delle prestazioni di assistenza sanitaria residenziale, semiresidenziale e di assistenza riabilitativa è quello dell’anno 2007.
A tale ultimo riguardo, – osserva l’Anaste – a parte che davvero non si comprendono i motivi della ingiustificata disparità di trattamento riservata alle Strutture sanitarie e socio-sanitarie territoriali private rispetto alle strutture ospedaliere, per le quali invece il tetto di spesa di riferimento è quello dell’anno 2008, è evidente che, nell’attuale contesto normativo regionale, riferire al 2007 il tetto di spesa per l’acquisto delle prestazioni erogate dalle strutture sanitarie e socio-sanitarie private, vorrebbe significare impedire agli enti pubblici competenti di predisporre contratti che tengano conto degli incrementi tariffari determinati, con la LR 22/2007 e con la successiva DGR 285/2008, per far fronte ai maggiori costi derivanti dagli intervenuti rinnovi dei CCNL di categoria e dal maggior costo della vita secondo gli indici annuali ISTAT».
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