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Travolto da un’auto in fuga mentre era in servizio ad un posto di blocco sulla montagna folignate, il maresciallo dei carabinieri Andrea Angelucci, 36 anni, è morto nelle prime ore di oggi dopo il ricovero in ospedale. I suoi colleghi sono però riusciti a risalire rapidamente a chi – per gli investigatori – era alla guida del suv ed è cominciata una caccia all’uomo conclusa in mattinata nei pressi di Modena dove la polizia ha fermato Rocco Varanzano, originario di Salandra. Negli stessi momenti in cui la madre di Angelucci, all’ospedale di Foligno, diceva: “Povero angelo mio, me lo hanno ammazzato ed era tanto buono». Per gli investigatori era Varanzano – pregiudicato di 41 anni considerato un «randagio» – al volante della Bmw X5 che ha investito il sottufficiale. E sempre Varanzano – ritengono gli inquirenti – guidava una Ford Focus rubata nei dintorni Cesena che nel pomeriggio di ieri aveva forzato un posto di controllo nel centro di Foligno (ferendo lievemente due militari). L’auto è stata poi individuata da un elicottero nella zona di Colfiorito, ma l’uomo alla guida era scappato a piedi impossessandosi della Bmw. Il suv è stato quindi intercettato intorno alle 20.30 a un posto di blocco presso la frazione di Volperino e a quel punto – secondo la ricostruzione degli investigatori – ha travolto Angelucci che è morto intorno alle 4 nell’ospedale di Foligno. Nel frattempo una pattuglia della polizia stradale di Foligno ha inseguito la X5 che però a quel punto è fuggita prima contromano sulla Flaminia e quindi su una stradina sterrata facendo perdere le proprie tracce. I carabinieri, ricomponendo tutti gli elementi, sono comunque risaliti a Varanzano che era stato notato in un bar nei dintorni di Cesena poco prima che fosse rubata la Focus. Vicino al locale, in un’altra auto che per gli investigatori era stata abbandonata sempre da lui, hanno recuperato un telefonino riconducibile all’uomo, muratore disoccupato più volte indagato per reati contro il patrimonio. Era uscito dal carcere a marzo – secondo quanto si è appreso – ed aveva da poco terminato di scontare un periodo di sorveglianza speciale. Non è chiaro cosa facesse ieri a Foligno Varanzano che nella zona di Valfabbrica ha un fratello con il quale non risulta però avere molti legami. Secondo gli investigatori si spostava tra l’Emilia Romagna e l’Umbria, quasi sempre rubando delle auto. A carico di Varanzano la procura di Perugia ha ora ipotizzato i reati di omicidio volontario, lesioni, ricettazione e resistenza, lo stesso, quest’ultimo, contestato a Modena insieme al tentativo di omicidio. L’uomo è stato infatti bloccato dopo avere investito un agente dell’unità Falchi in moto rimasto contuso e ricoverato in ospedale dove ha ricevuto la visita del ministro Carlo Giovanardi ed una telefonata del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Il maresciallo Angelucci – «una persona stupenda che amava il suo lavoro» l’ha definito il padre – da circa un anno era alla compagnia carabinieri di Foligno dopo essere stato in forza alla stazione di Spello, il piccolo centro umbro del quale era originario. Cordoglio per la sua morte è stato espresso dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e dai rappresentanti delle massime istituzioni. Domani i funerali solenni a Spello.
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