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Quaranta morti di cancro tra gli operai della Marlane a causa delle esalazioni tossiche sprigionate dalla sostanze utilizzate nella produzione. È quanto è emerso dall’inchiesta della Procura della Repubblica di Paola sulla fabbrica tessile di Praia a Mare, dismessa da alcuni anni.
La Procura, dopo dieci anni, ha praticamente concluso l’inchiesta, anche se l’avviso di conclusione indagini sarà notificato agli undici indagati fra qualche giorno, ipotizzando il reato di omicidio colposo a carico di una decina di indagati.
Altri sessanta operai che hanno lavorato nella fabbrica sono attualmente malati di cancro. I dipendenti presenterebbero tumori alla vescica, ai polmoni, all’utero ed al seno. Secondo le ipotesi della Procura di Paola, ci sarebbe una stretta connessione tra i decessi e l’uso di alcune sostanze per la produzione, in particolare coloranti azoici che contengono ammine aromatiche, presunte responsabili delle patologie tumorali.
La Procura ipotizza anche che alcune morti possano essere state provocate dall’uso di amianto, presente sui freni dei telai utilizzati nella fabbrica. L’inchiesta conclusa dalla Procura di Paola racchiude tre diversi capitoli d’indagine il primo dei quali risale al 1999.
Successivamente sono state aperte altre due indagini, la prima nel 2006 e la seconda nel 2007. I magistrati della Procura di Paola stanno indagando, oltre che sulle morti degli operai, anche sullo smaltimento di rifiuti provenienti dalla produzione della Marlane. A tale scopo è stato sequestrato il terreno circostante l’azienda.
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