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di MICHELE MARCHITELLI e MICHELANGELO FERRARA
MONTESCAGLIOSO – Una folla immensa, nel pomeriggio di ieri, ha dato l’ultimo saluto alla sfortunata sedicenne Margherita Canterino, morta in seguito a un tragico incidente stradale, avvenuto domenica notte tra un’auto e la Vespa su cui viaggiava, tra Via Ginosa e via Jonio.
Dal giorno dell’incidente gli amici tornano spesso sul posto, lasciando fiori sul marciapiedi, mentre proseguono le indagini dei carabinieri per stabilire l’esatta dinamica e le cause dell’incidente.
All’arrivo della bara bianca coperta di fiori bianchi, in cielo sono volati i palloncini sempre bianchi, mentre, ad accoglierla tanti ragazzi con camicia la bianca e pantalone nero, tutti ancora dal volto incredulo per un dolore indescrivibile, mentre cercano inutilmente di darsi una spiegazione su una morte assurda.
La chiesa non è riuscita a contenere le tante persone che tra la rabbia e il dolore si sono stretti attorno alla famiglia di Molly (così la chiamavano tutti) in un momento difficile che li ha visti subire una morte assurda come quella della figlia Margherita. Un dolore che ha gettato nello sgomento l’intera comunità montese. Tante le attestazioni di solidarietà e affetto che i cittadini hanno voluto esprimere alla famiglia. Le lacrime scorrevano sui visi della gente che ha voluto dare l’ultimo saluto a Margherita, mentre in chiesa seduto su una sedia a rotella Andrea Liccese c’era il suo fidanzatino, uscito dal bruttissimo episodio senza riportare gravi lesioni, intorno al quale si sono stretti i loro amici e coetanei. «Solo la parola di Dio e la fede possono consolare in questo momenti. -ha detto nell’omelia celebrata nella chiesa di San Lucia don Domenico Monaciello- L’importanza della vita consiste nel darle il giusto valore. Anche Andrea e Antonio (i ragazzi coinvolti nell’incidente) devono avere la pace in questa occasione». Il parroco ha poi espresso parole di conforto per i genitori ed il fratellino della giovane ragazza, invitando a temere non la morte ma una vita grigia e senza speranza. Ha poi ricordato la preghiera di un anonimo brasiliano, dal quale si evince come il sostegno dato dal Signore è ancora più forte nel momento del nostro bisogno, invocando la protezione del Signore sui familiari così gravemente colpiti da questo lutto improvviso e tragico allo stesso tempo. Testimonianze di affetto a Margherita e ai suoi congiunti sono giunti dai docenti, dal personale Ata e dai tantissimi compagni di scuola dell’Ipsar “Antonio Turi” di Matera, dove Margherita frequentava la seconda classe. Diversi i momenti suggellati da fragorosi applausi, proseguiti nel momento in cui il feretro è uscito dalla Chiesa, davanti alla quale era stato affisso uno striscione su cui era scritto “Un Angelo è salito in cielo”. Il lungo corteo si è poi diretto verso il cimitero cittadino dove la salma è stata tumulata.

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