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di RINO TEBALA
Standing ovation per Missiroli a pochi minuti dalla fine. La riscossa della Reggina non poteva che venire da lui, un reggino tutto cuore e tecnica, che ha dato la carica giusta alla squadra, fornendo una prova maiuscola. Ha ispirato la manovra, dettato i migliori passaggi, creato le più ghiotte palle gol. E’ stato l’anima della nuova Reggina che ha trovato proprio nel secondo tempo, spesso il suo ‘tallone di achille’, il momento migliore per colpire ancora e prendendosi una bella rivincita. Bravi tutti, comunque, anche se molti angoli si devono ancora smussare. La Reggina deve trovare la migliore intesa, ma può ripartire dalla vittoria col Piacenza che fa respirare Novellino pronto al siluramento e rianima il presidente Foti che ha seguito in piedi in tribuna gli ultimi minuti. APPROCCIO. Ritmo blando in avvio di gara, poi la Reggina prende coraggio. Corre, si batte generosamente, cerca l’azione vincente. Il Piacenza non concede molti spazi, ma soffre. Non punge la squadra di Castori, la Reggina cerca di approfittarne. Sbocchi offensivi ne trova pochi, l”unica opportunità la concede Puggioni che si vede sfuggire il pallone dalle mani. Quando si presenta la più ghiotta occasione della giornata, lo stesso Cacia la scaraventa sul palo. Come a Frosinone, l’azione si capovolge e dal 2-0 si passa all’1-1. Anche l’approccio, quindi, si concretizza con alti e bassi nel primo tempo, ma la Reggina conclude in crescendo.
CRONACA
Zammuto ci prova al quarto minuto. Il tiro in diagonale è fuori bersaglio. Missiroli risponde un minuto dopo, la palla è alta. La gara inizia con ‘zeru tifu’ sugli spalti. La Reggina non trova grandi spazi. ma gioca con animosità e mette in difficoltà il Piacenza. Per Puggioni il lavoro è di ordinaria amministrazione. Il duello a distanza con Cassano, l’altro ex portiere, comincia con spioventi facili facili, ma quando sul quinto angolo Pagano manda al centro, l’ex portiere amaranto, comunque disturbato dal compagno Tulli, perde palla e Cacia la deposita in rete per il vantaggio amaranto. Al quarantacinquesimo, sempre su azione di calcio d’angolo, ancora Cacia risolve una mischia ma cogli in pieno il palo. Un errore o tanta sfortuna? Vista la distanza sembra più un errore che la Reggina paga a caro prezzo. L’azione, infatti, si capovolge e anche il Piacenza batte un angolo, il terzo. In area amaranto è tutta la difesa che si distrae, restituendo la cortesia agli avversari. Zammuto tutto solo, beffa di testa Cassano che non esce. Nessuno, in ogni caso, rimpiange il portiere dell’altro. La Reggina è sempre viva nel secondo tempo, impegna la difesa del Piacenza con maggiore continuità e sugli spalti torna il tifo. Bonazzoli (6’st) si vede annullato un gol per fuorigioco, Cacia (11’st) ne fallisce un altro di poco. Al diciannovesimo, però, matura il gol del nuovo vantaggio. Missiroli recupera palla e se ne va. Si ferma e attende Buscè che si inserisce per il cross. Lieve deviazione e Pagano raccoglie ribadendo in rete. Cacia sfiora il palo tre minuti dopo. Bonazzoli si vede deviare un colpo di testa da Puggioni e Morosini in pieno recupero sfiora il palo.
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