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Potrebbero iniziare nei prossimi giorni gli scavi disposti dalla Regione Calabria nella zona di Serra d’Aiello (Cs), intorno all’alveo del fiume Oliva, in cui si sospetta la presenza di rifiuti radioattivi e nella quale sono state già trovate tracce di metalli pesanti.
Sulla zona sono state effettuate già diverse analisi e carotaggi del terreno, nei vari anni. Secondo la relazione che ha in mano la Procura, redatta dal dottor Brancati, la situazione è critica, per la presenza di elementi radioattivi in quantità elevate, da tre a sei volte il normale. Esiste però anche una relazione realizzata dalla società Nautilus di Vibo Valentia, secondo la quale le cose non starebbero proprio così.
Le due relazioni non sono state messe ancora a confronto dalla Procura di Paola. «Abbiamo già il nostro bel da fare così per andare anche ad approfondire ulteriormente, oltre le risultanza di quanto emerso nella prima fase delle indagini» – dice il Procuratore della Repubblica di Paola, Bruno Giordano, che ci ricorda che i magistrati della Procura sono solo tre, compreso lui. Bocche cucite invece su un possibile legame tra l’inchiesta in corso sui fatti del fiume Oliva e quella, aperta in un secondo tempo, che riguarda la presunta «nave dei veleni» che in questi giorni si sta cercando al largo di Cetraro.
«Il legame lo stabiliremo se e quando verificheremo che si tratta effettivamente di una nave, e che contenuto abbiano le sue stive», dice ancora Giordano. «Sono indagini che abbiamo deciso di condurre a 360 gradi, per verificare se il territorio e il mare antistante siano mai stati utilizzati come discariche per rifiuti pericolosi o peggio ancora radioattivi».
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