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Tornati dalle ferie estive, 15 dipendenti della Spantex Srl, che produce veicoli per il trasporto ferrotranviario, si sono presentati ai cancelli del loro stabilimento, ma hanno avuto la spiacevole sorpresa di essere stati avvertiti del loro licenziamento. Inoltre gli stato perfino impedito l’accesso nella fabbrica.
Hanno scoperto così di essere diventati disoccupati senza alcun preavviso e in assenza di alcuna comunicazione o trattativa sindacale. Il tempo di rendersi conto di quanto era accaduto e i lavoratori si sono rivolti a carabinieri e Digos, che hanno verbalizzato le loro dichiarazioni.
A rendere nota la vicenda, che chiama in causa il futuro di 15 famiglie in una realtà come quella reggina contrassegnata da una cronica mancanza di lavoro, è stato il presidente del Consiglio comunale di Reggio Calabria, Aurelio Chizzoniti, che ha raccolto lo sfogo dei lavoratori.
«Mentre nel resto d’Italia esponenti sindacali combattono con successo battaglie anche a ferragosto – ha detto Chizzoniti – ai dipendenti reggini dell’indotto Ansaldo Breda, tra l’indifferenza sindacale, è stato precluso l’accesso agli stabilimenti con speciose e non convincenti motivazioni». A giudizio dell’esponente politico, «il dramma che si sta consumando sulla pelle dei lavoratori è scandito dalla silente quanto grave complicità dell’Ansaldo Breda e dall’inesistente potere negoziale dei sindacati, che hanno avallato l’avvicendamento di oltre cinque ditte nell’indotto Ansaldo Breda nell’arco di appena tre anni».
«L’unico risultato conseguito dall’azione sindacale – ha sostenuto ancora Chizzoniti – è stata una riunione all’Assindustria di Reggio Calabria programmata per domani ma poi prontamente aggiornata a venerdì 4 settembre. Giusto per intonare il de profundis ad una allucinante vicenda che nel nord dell’Italia avrebbe registrato ben altre attenzioni, non soltanto sul versante sindacale».
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