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di MICHELANGELO FERRARAMATERA – SI SONO svolte nel pomeriggio di ieri le esequie di Franco Tamburrino tragicamente scomparso in un incidente stradale putroppo fatale sulla S.S.7.
La chiesa del santuario di Picciano era gremita da prima dell’inizio della celebrazione.
Un dolore immenso vissuto con la massima compostezza, questo il clima che si avvertiva durante la messa.
Tante le persone che con la loro presenza hanno voluto ricordare il “ sindaco di Picciano” ( così era conosciuto Franco Tamburrino per il suo impegno atto a valorizzare la situazione difficile degli abitanti del borgo Picciano e di La Martella) e portare il loro affetto alla moglie Laura, ai figli Alessandro, Roberto e Marco e dar forza in un momento di grande sconforto che li ha visti subire una morte assurda che ha gettato nello sgomento l’intera comunità del borgo. La bara ricoperta di orchidee, fuori i cuscini e i mazzi di fiori di quanti si sono stretti intorno alla famiglia per una grande testimonianza di affetto e partecipazione. La gente ha assistito al rito funebre, tutti ancora dal volto incredulo per una morte inspiegabile cercando di darsi una spiegazione sull’accaduto. Sui primi banchi la moglie e i figli con gli anziani genitori di Franco. Diventa difficile trovare le parole in un momento triste che anche se belle non potranno mai dare consolazione e nemmeno una spiegazione. Durante l’omelia Donato Giordano monaco della comunità ha usato parole di conforto e riflessione sul senso della vita e su “ come si può improvvisamente interrompere. Bisogna vivere bene e dare veramente senso alla propria esistenza. Il tempo ha concluso il parroco deve essere ben gestito e non in modo dispersivo per rendere conto al signore in qualsiasi momento”. Dolore e speranza nella parola di Dio.
Dio che in questi momenti ci è vicino anche se ci sembra lontano, proprio per darci sollievo, speranza e per riprendere il cammino della vita.
Tra le tante persone era presente il colonnello Gianpaolo Marchetto e i colleghi del laboratorio manutenzione-collegamenti del 36^stormo dell’Aeronautica militare di Gioia del Colle.
“ Franco era la persona più anziana del laboratorio ha detto il luogotenente Francesco Losito, un mentore per tutti noi ”.
Poi la lettura di una preghiera: “Signore ti preghiamo per il nostro fratello affinchè la serenità che ci ha sempre comunicato con il suo fare quotidiano e la sua bontà, siano per noi esempi del vivere cristiano. Accogli la sua anima buona e fa che dal tuo regno possa continuare ad essere vicino a tutti coloro che lo hanno conosciuto e amato”.
A conclusione del rito religioso la bara è stata accompagnata al carro funebre da un lungo applauso e le urla di disperazione dell’anziana madre per una forte commozione che ha coinvolto tutti i presenti. il lungo corteo funebre si è diretto verso il cimitero dove la salma è stata tumulata.

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