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POTENZA (3-5-1-1): Tesoniero; Porcaro, Langella, Barbato; Frezza, Profeta (1’st Lucenti), Anderson (22’ st Berardi), Giannusa, Vanacore; Catania; Aquino.A disp.: Gragnaniello, Cardinale, Chiavaro, Polani, Lolaico. All. Capuano
BRINDISI (4-4-2):Ferrante; Idda, Papa, Taurino, Camposeo; Fiore (43’ st Caravaglio), Lent (39’st Faccini), Piccinni, Pasqualini; Siclari, Albadoro (22’ st Giglio). A disp.: Brescia, De Vita, Nunzella, Guarini.
ARBITRO: Carbone di Napoli (Pentangelo – Signorello)
MARCATORI: 44’ pt Anderson
ESPULSO: 33’st Taurino
AMMONITI: 40’pt Barbato (P), 6’ st Camposeo, 16’ st Idda
NOTE: Spettatori 500 circa. Angoli 2-5. Rec.: pt 0’ st 3’
L’altoparlante, all’ingresso del Viviani, spara convinto: “voglio trovare un senso a questa sera, anche se questa sera un senso non ce l’ha”. I circa 500 irriducibili sugli spalti di Potenza – Brindisi il motivetto l’hanno tenuto sempre in mente, per tutti i novanta minuti. Ma alla fine i rossoblu hanno chiuso il girone di Coppa a punteggio pieno, con sei gol fatti e zero subiti. Per quel che conta, è un risultato inedito. Capuano ha mischiato le carte provando Anderson davanti alla difesa in un centrocampo a cinque, con Catania a supporto del solo Aquino. Un assetto che soffre fino all’intervallo il 4-4-2 disegnato da Silva, quadrato e veloce. Il Brindisi corre di più, ma è fisiologico. Della formazione che affronterà il Noicattaro a Grottaglie (indisponibile il Fanuzzi) si vede ben poco ma le seconde linee fanno una buonissima figura, coadiuvate dal rientro di Taurino al centro della difesa dopo il lungo infortunio.
Il primo squillo è di Albadoro, la stellina che ha brillato a Melfi. Occhio a un ragazzo che ha fisico e movimenti per sfondare. Il napoletano al 24’ si accentra bene al limite dell’area ma il colpo gli resta in canna, facile la presa di Tesoniero. Sul ribaltamento di fronte è Frezza da destra a mettere uno dei suoi cross, Vanacore al volo abbonda solo di buone intenzioni.
A ridosso della mezz’ora il Brindisi il vantaggio lo meriterebbe per quel che produce: Fiore ci prova in rovesciata di poco a lato, poi da lontano sparando alla destra del secondo palo. Ci si mette anche Albadoro, avanzando la sua candidatura a titolare di campionato con una parabola dal limite che esalta i riflessi di Tesoniero. I rossoblu paiono in debito d’ossigeno e per respirare aspettano un piazzato: la punizione dai trenta metri di Giannusa al 36’ fa accartocciare Ferrante alla sua sinistra. Ma quando nessuno se lo poteva aspettare, ecco il Potenza in vantaggio (minuto 44’) con Anderson, lasciato solo al centro dell’area e bravo ad infilare di testa Ferrante. Fino a quel momento il brasiliano – per lui un test di affidabilità visti i problemi fisici che si porta dietro da tempo – aveva sbagliato praticamente tutto. I compagni lo festeggiano e provano a spingerlo verso un posto tra gli undici: domenica contro l’Andria mancherà lo squalificato Giannusa.
Dagli spogliatoi il Potenza esce con uno spunto di interesse: al posto di Profeta va dentro Lucenti, attesissimo all’esordio ufficiale. Capuano passa al caro 3-4-3, l’ex Frosinone è largo a destra nel tridente, poi passerà a sinistra senza suscitare clamore. Funziona in ogni caso meglio il meccanismo rossoblu, sul copione più consono: manca mezz’ora quando Vanacore (capitano di giornata) assiste Aquino al centro dell’area. Erroraccio dell’ex Cavese. Siclari – affiancato da Giglio, dentro al posto di Albadoro – impegna dall’altra parte Tesoniero, poi con le squadre lunghe l’attenzione cala. Minuto 74’: Aquino in verticale per Catania, capace di sbagliare anche prima di accorgersi del fuorigioco segnalato. Due giri di lancette e uno sprint di Aquino sulla trequarti costringe Taurino ad un fallo che l’arbitro – forse esageratamente – ritiene da rosso. L’espulso raggiunge in anticipo gli spogliatoi suscitando l’invidia di tutti. Mai doccia fu più agognata.
Pietro Scognamiglio
sport@luedi.it
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Melfi 4-3-3: Careri, Bizzarri, Sicignano, Vignati ( 13 st Rogato), Di Maio, Dentamaro, Marino, D’Andria ( dal 25 st Bulla), Pellecchia, ( dal 42 st Arvia), Torre, Gilfone. A disposizione: Della Luna, Naglieri, Del Fonso, Chiaria. Allenatore Rodolfi.
Sorrento: 3-5-2: Delfino, Gambuzza, Chiarello, Lomonaco, Molino, Ferrara, Greco, Balzano, Gallo, Pignalosa, ( dal 13 st Hodza), Saraniti. A disposizione: Ambrosio, Mondello, Coppola, Canciello, Ferraro, Sepe. Allenatore: Simonelli.
Arbitro: Moretti di Bari. Assistenti: Campana- Delle Foglie. Espulso: Bizzarri al 40 st. Ammoniti: Gilfone, Marino, Balzano. Angoli: 5 a 4 per il Melfi
Deve rimandare ancora l’appuntamento con la prima vittoria stagionale il Melfi. E’ terminata infatti a reti inviolate la partita con il Sorrento, valida come ultima giornata di Coppa Italia nel girone eliminatorio. Missione compiuta per i campani che in virtù della migliore differenza reti, superano il turno a scapito del Vico Equense. Il Melfi evita invece di chiudere malinconicamente a zero punti, anche se una vittoria gialloverde ci sarebbe potuta stare tranquillamente. Nell’economia del risultato finale, pesa il calcio di rigore fallito da Gilfone al 20° della ripresa. In sostanza i due tecnici hanno espletato la pratica Coppa Italia, ottenendo le risposte che desideravano. Il Sorrento con una squadra imbottita di seconde linee e giovanissimi, il Melfi facendo fare minutaggio a chi finora era stato meno impiegato. C’era curiosità per la prova dei due nuovi acquisti, Vignati e Sicignano. Entrambi hanno superato positivamente il primo esame mettendo in evidenza buone qualità. Sicignano ha mostrato maggiore condizione atletica, tanto che non è azzardato ipotizzare un suo utilizzo dal primo minuto a Barletta domenica prossima. Più in ritardo Vignati, che comunque è giocatore di spessore. Proprio Vignati procura il primo brivido del match, con un destro dai trenta metri che si stampa sul palo. Applausi dei pochi spettatori presenti. Il Sorrento di Simonelli, il “professore” della panchina, si schiera con una difesa altissima che applica il fuorigioco. Una rete che impiglia sovente gli avanti melfitani, specie Torre. Gilfone cerca di darsi da fare, ed appare motivato, ma non riesce a pungere. A centrocampo Marino detta i tempi con Dentamaro e D’Andria esterni. Proprio quest’ultimo ha suoi piedi la palla buona per il vantaggio lucano, ma davanti a Delfino cincischia malamente. In precedenza bell’intervento di Careri sul pimpante Greco. Il primo tempo si chiude senza ulteriori sussulti. Ripresa con un Melfi più vivace e Sorrento che cerca di addomesticare. Al 20° l’episodio saliente dell’incontro. Lancio di D’Andria per Gilfone che controlla ma al momento del tiro viene steso in area avversaria. Dal dischetto lo stesso Gilfone calcia a mezza altezza consentendo la respinta di Delfino. In chiusura ingenuo cartellino rosso rimediato da Bizzari che dice qualcosa di troppo al collaboratore arbitrale e viene espulso. Del Fonso, melfitano doc, pronto ad entrare, è costretto a rimandare il suo debutto con la maglia della sua squadra del cuore. Finisce zero a zero e mente già proiettata agli impegni di campionato di domenica prossima.
Emilio Fidanzio
PUNTUALE e disponibile come sempre, arriva in sala stampa Paolo Rodolfi: Questa partita ci serviva per mettere minuti nelle gambe a chi ne aveva bisogno. D’Andria ha fatto 70 minuti, rimarca il trainer gialloverde. Vignati e Sicignano hanno giocato bene. Sicignano avendo giocato anche in coppa Italia con la Carrarese è più avanti. Vignati che comunque ha svolto la preparazione con il Cesena, ha bisogno di acquisire il ritmo partita”.
Tradotto in soldoni in vista dell’impegno di Barletta, si può tradurre che Sicignano ha ottime chance di partire titolare al Puttilli, per Vignati si vedrà anche in relazione alle condizioni di Gabrieli che avverte ancora fastidi al ginocchio anche se si allena regolarmente. In merito Rodolfi non si sbilancia: ” Abbiamo ancora tre giorni intensi per valutare bene le cose.
Di certo c’è da rimarcare che abbiamo una rosa di 20 buon giocatori, tutti potenzialmente titolari. Non esiste una formazione base indiscutibile. Valuteremo di volta in volta anche in base agli avversari che affronteremo”.
La squadra lavorerà al Valerio. Oggi non ci sarà aprtitella per chi non ha giocato, ma seduta normale con lavoro specificatamente tattico.
Nel frattempo per quanto riguarda il mercato, il Melfi intende fare operazione per modellare la rosa.
Serve un secondo portiere, visto che Dell’Anna è in prova a Fasano con Fortunato, e Di Matteo non convince a pieno.
Possibile qualche scambio inserendo giocatori che in organico sono chiusi. Indiziato principale Di Maio.
La società federiciana è al lavoro in tal senso. Chiusura di giornata con Simonelli: Abbiamo ottenuto la qualificazione che era l’obiettivo prefissato. Difendiamo il titolo vinto lo scorso anno e vogliamo onorare la competizione tricolore.
Abbiamo sofferto, specie nel secondo tempo, per merito del Melfi. Sono soddisfatto della prova dei ragazzi, specie in difesa in considerazione che abbiamo giocato con una difesa alta, mirando all’applicazione dell’off side. Questo è il nostro modo di giocare consueto ed anche a Melfi abbiamo proseguito su questa strada”.
em.fi.
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