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Ieri i funerali a Locri della piccola Sara. Il vescovo Guseppe Morosini durante la messa ha detto: «Abbiamo il diritto di sapere»
CASIGNANA _ Ieri i funerali della piccola Sara Sarti, a Casignana. Il sindaco ha proclamato il lutto cittadino per la bimba morta per cause ancora non note (LEGGI LA NOTIZIA DELLA MORTE). Nei giorni scorsi all’ospedale di Locri v’è stato l’esame autoptico sul corpicino di Sara Sarti, la bambina deceduta lunedì sera nel nosocomio locrese. La piccola, che avrebbe compiuto sei anni a novembre, aveva avvertito un malore domenica sera a Casignana, piccolo centro della Locride dove abitano i nonni materni. I genitori, Alessandro Sarti e Caterina Nicita, abitanti a Vecchiano, in provincia di Pisa, infatti, dopo averla accompagnata in Calabria per le ferie, erano rientrati in Toscana per continuare a lavorare nel settore della ristorazione. Sarebbero tornati a Casignana ai primi di settembre per riprendere la bambina. La piccola Sara domenica scorsa ha avvertito dolori addominali e conati di vomito, dopo una prima visita eseguita da un medico generico è stato trasportata al Pronto Soccorso del presidio ospedaliero di Locri. Qui, con l’ausilio d’una consulenza pediatrica, pare non le sia stato diagnosticato nulla di grave tanto che i sanitari hanno prescritto una terapia sintomatologica da eseguire a casa; pertanto l’hanno dimessa. Lunedì, malgrado la bambina si sia svegliata in condizioni di apparente normalità, durante il giorno ha avvertito un nuovo malore e, durante il trasporto verso il Pronto Soccorso di Locri, ha perduto conoscenza. All’ospedale sono state praticate tutte le procedure rianimatorie ma, alle 18 di lunedi, è deceduta. Un comunicato stampa ufficiale dell’Azienda Sanitaria numero 9 parla di «Polmonite massiva da inalazione di materiale gastrico». Le indagini per fare luce sulle cause del decesso della bambina, e su eventuali inadempienze da parte del personale sanitario, sono condotte dai Carabinieri della Compagnia di Locri col coordinamento della locale Procura della Repubblica che ha iscritto quattro medici nel registro degli indagati per «omicidio colposo»; un atto dovuto, viene precisato.
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