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IL cadavere di una donna che viveva sola dalla morte del marito nell’appartamento al terzo piano di una palazzina di via Ancona; la posizione del corpo; e quelle strane tracce di sangue nel corridoio.
Questi gli ingredienti del mistero sulla morte di una settantenne di Potenza, Angela Olita, ritrovata il 3 agosto scorso dagli agenti della polizia di stato.
Sarebbe stata uccisa e il suo assassino, avrebbe messo in scena un malore, con la signora che si sbilancia e picchia a terra nel corridoio procurandosi una ferita sanguinante al capo, poi se ne va verso il bagno per medicarsi, e casca a terra di nuovo, questa volta con la testa dentro il bidet, e la gola che si schiaccia contro il bordo fino a soffocarla a morte.
Ma in questa storia c’è qualcosa che non torna.
Il sospetto che trapela nasce dalle tracce nel corridoio dove i segni suggerirebbero che la donna non sia arrivata in bagno sui suoi piedi, ma ci sia stata trascinata per le gambe, lasciando dietro di sé una lunga scia di sangue. Il magistrato che è intervenuto sul posto è Francesco Basentini, e ha disposto l’autopsia prima di passare il caso al collega Salvatore Colella. Per avere i risultati bisognerà aspettare qualche giorno, come per l’analisi degli elementi che sono stati raccolti sulla scena dalla polizia scientifica.
Per il momento le indagini sono affidate alla Squadra mobile del capoluogo, ai comandi della dottoressa Barbara Strappato, che non entra nel merito ma assicura che non è stato ancora esclusa l’aggressione, e quindi l’omicidio, da parte di una o più persone, e “le circostanze della morte devono essere certamente approfondite”.
Il 3 agosto scorso l’allarme al centralino del 113 era scattato alle prime ore del mattino quando è arrivata la chiamata di uno dei due figli della signora, preoccupato perché la madre non arrivava ad aprire la porta, mentre il telefono squillava a vuoto. Le volanti erano arrivate sul posto, ma per entrare era servito l’intervento di una squadra dei vigili del fuoco, che hanno dovuto forzare la serratura, che era stata chiusa a doppia mandata.
I poliziotti dopo aver trovato la signora hanno chiamato la centrale che ha avvisato il magistrato. Ora l’appartamento è stato messo sotto sequestro. Sembra che al suo interno fosse tutto in ordine e al suo posto, anche una sommetta di denaro che la signora Olita custodiva in contanti. I vicini sbirciano attraverso le veneziane, ma si rifiutano di parlare.
«Questo è sempre stato un quartiere tranquillo – dice una signora che accompagna i bambini fuori -spero che si scopra che non è vero».
Leo Amato

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