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L’ASSESSORE all’agricoltura della Regione Basilicata, Vincenzo Viti, ha chiesto al sindaco di Matera, Emilio Nicola Buccico, di trasferire nei rioni Sassi della città il monumento di Othmar Winkler ad Alcide De Gasperi (1881-1954), collocato il 5 dicembre 1971 al rione Spine Bianche, «e finora tenuto in una condizione di imperdonabile anonimato». «Caro Sindaco – ha scritto – consentimi, nel 55° anniversario della scomparsa di Alcide De Gasperi, che ricorre domani, di formulare una proposta che valga a sottolineare il valore di un impegno cui lo Statista trentino assolse verso la Città di Matera oltre mezzo secolo fa, avvalendosi dell’opera di Emilio Colombo e del lavoro nel quale diede misura di sé una grande classe dirigente di ogni latitudine politica». Il 23 luglio 1950 De Gasperi visitò gli antichi rioni materani: successivamente, in Parlamento parlò delle gravi condizioni in cui si svolgeva la vita delle persone che vi abitavano e che poi furono trasferite altrove, in forza della prima legge speciale sui Sassi di Matera, la numero 619 del 1952. Viti ha sottolineato la necessità di «testimoniare in maniera ancor più esplicita la ragione di un legame così storicamente pregnante con la città e con le sue radici» e ha proposto che il monumento sia collocato «in una delle piazze nelle quali confluisce il sistema dei collegamenti con la città». Sulla proposta di Viti, si è espresso anche il consigliere Pasquale Di Lorenzo: «Esprimo la mia condivisione e convinta adesione politica alla proposta dell’assessore Viti di collocare la statua di Alcide De Gasperi nei Sassi in occasione dell’anniversario della sua scomparsa . Riteniamo giusto e doveroso unirci in una iniziativa non senza significato politico in un momento in cui la nostra comunità materana abbisogna di riappropiarsi di un patrimonio comune di idee e valori condivisi e che appartengono alla memoria storica non solo nazionale. in un momento politico economico in cui anche la simbologia può assolvere ad uno stimolante ed importante approfondimento che deve esserci».
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